Un terzo di precipitazioni in meno, temperature più alte di 3 °C. “Inverno preoccupante”
22 Marzo 2023 05:45
Un terzo di precipitazioni in meno nei tre mesi di dicembre, gennaio e febbraio rispetto alla media delle rilevazioni storiche degli ultimi 30 anni dal 1990 al 2019: da 155 a 101 millimetri. E’ il bilancio dell’inverno appena concluso, secondo i dati forniti da MeteoValnure.it relativi alla stazione di Piacenza.
Un deficit importante, tutto concentrato nel mese di febbraio, durante il quale nel 2023 non è mai piovuto a differenza dei tre decenni precedenti in cui mediamente cadevano 51 millimetri di pioggia. Dicembre e gennaio sono stati in media con i rispettivi mesi del trentennio a confronto.
“Una situazione grave e preoccupante – spiega Vittorio Marzio – sulla quale gravano gli ultimi due anni durante i quali le precipitazioni sono sempre rimaste sotto ma media del 30-40%”.
Se la pioggia si è fatta desiderare, con un saldo pesantemente in negativo, di segno opposto l’andamento della temperatura, che nei tre mesi invernali ha fatto registrare un +2,8 °C rispetto alla media dei tre decenni in esame.
“E’ difficile prevedere l’andamento climatico dei prossimi mesi, e dire se sarà sempre così – prosegue l’esperto -. Quello che è certo è che negli ultimi 50 anni le precipitazioni non hanno fatto registrate diminuzioni sull’anno, ma ultimamente hanno una distribuzione non uniforme con elevate concentrazione in singoli episodi”. Quelle che, a volte anche impropriamente, vengono definite bombe d’acqua.
“Stiamo assistendo a una modifica della configurazione meteorologica in Europa – aggiunge Marzio -. Sono cambiate le zone climatiche. Per ora marzo è un mese secco, con scarse precipitazioni – conclude l’esperto di MeteoValnure.it -. Quello che servirebbe è una primavera piovosa, sopra la media, per integrare le falde e le riserve d’acqua che nelle valli sono già in crisi”.
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