Ripartito il processo: “La banda dei calzini ci faceva perdere 1.300 euro al giorno”
26 Marzo 2023 10:34
Clienti, che protestavano dopo essere stati importunati dai venditori abusivi di calzini nei piazzali delle aree di sosta autostradali sull’Autosole. Molti automobilisti, pur di liberarsi di loro, avrebbero comprato calze di cui non avevano bisogno. E in qualche caso ci sarebbero state minacce e botte. Una situazione diventata sempre più pesante, come hanno spiegato al tribunale di Piacenza i responsabili dell’Autogrill di San Zenone al Lambro nel processo a una banda di “calzinari” napoletani. Undici imputati, accusati di associazione a delinquere, avrebbero rifilato calzini ad automobilisti di passaggio con un’insistenza minacciosa e violenta. Nel 2018 sarebbero arrivati a commettere estorsioni nelle aree di sosta sull’A1 a San Zenone, Somaglia e Fiorenzuola. Nei loro confronti accuse anche di furto, lesioni, danneggiamento. Arthur Schippers, all’epoca responsabile del punto di ristorazione MyChef di San Zenone, ha spiegato al pubblico ministero Matteo Centini che venne stimato un danno di circa 1.300 euro al giorno a causa del comportamento insistente e molesto dei venditori.
Un processo iniziato nel 2021 e che ha subito numerose battute d’arresto tra incompatibilità dei giudici e cambi nella composizione del collegio giudicante. La prima area in cui la banda aveva messo radici nell’ormai lontano 2013 era quella di San Zenone e poi, via via, la gang aveva invaso anche le altre. Nell’agosto del 2019 erano scattati gli arresti.
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