Grazzano, riapre il teatro voluto dalla famiglia Visconti di Modrone: “Nuova linfa”
11 Aprile 2023 13:16
C’è un nuovo teatro in provincia, dove poter fare cultura e spettacoli. E’ a Grazzano Visconti, ed è la struttura voluta dal duca Giuseppe Visconti di Modrone e riaperta al pubblico dopo un lungo periodo di chiusura.
“Dopo un lungo periodo di chiusura, la Famiglia Visconti di Modrone è felice di poter rialzare di nuovo il sipario del Teatro di Grazzano Visconti – è il messaggio della famiglia proprietaria del borgo della valnure -: le sue porte riapriranno non solo ai turisti, ma soprattutto alla Valnure e a tutto il territorio piacentino, portando nuova linfa nel panorama culturale, con un ricco programma curato dalla compagnia ChezActors. Ci auguriamo che quest’anno rappresenti l’inizio di un lungo percorso, che andrà ad arricchirsi di nuove proposte di stagione in stagione.”
Lo scopo è quello di promuovere la arti in tutte le sue forme e scambi culturali, fare formazione, valorizzare il borgo e la figura di Luchino visconti non solo come regista ma anche come intellettuale e uomo di cultura internazionale.
La rete culturale piacentina con ChezActors in prima fila e la collaborazione con la compagnia teatrale PKD e il Teatro Trieste 34 si dedicherà alla promozione di eventi multidisciplinari, spettacoli teatrali, concerti, spettacoli di danza e momenti di formazione all’interno del teatro di Grazzano Visconti, rispondendo alla mission di Che Actors ormai consolidata realtà culturale piacentina, sposata dagli altri partecipanti al progetto- di promuovere il teatro le arti e la cultura come elemento di coesione sociale, soprattutto tra i giovani.
Lo spettacolo evento ‘Elegia’, liberamente ispirato all’Antologia di Spoon River, aprirà – unendo prosa, danza e musica – l’attesa anteprima di stagione “Gothica” che caratterizzerà la riapertura del teatro.
L’annuncio e la presentazione del programma sono avvenuti nella mattinata di martedì 11 aprile in Provincia, alla presenza del consigliere provinciale Massimiliano Morganti che ha definito l’iniziativa “un progetto che corona un lavoro, avviato da tempo, che unisce competenza e qualità”. Per il sindaco del Comune di Vigolzone, Gianluca Argellati, accompagnato anche dall’assessore alla Cultura Giulio Borlenghi, “Grazzano Visconti ritrova una sua perla. Il Teatro di Grazzano Visconti è una struttura nata dalla trasformazione nel 1917 di un caseggiato che fino all’anno prima era stato utilizzato per la vecchia stazione, e accomuna le vite del duca Giuseppe Visconti e del figlio regista Luchino Visconti insieme alla loro passione per la cultura e per le rappresentazioni teatrali. Veder rinascere oggi questo spazio, ancora una volta grazie alla famiglia Visconti, è una significativa opportunità per il pubblico e per l’intero territorio”.
Cristina Savi, responsabile pubbliche relazioni ed eventi del Borgo di Grazzano Visconti, ha ricordato che il Teatro era stato voluto oltre un secolo fa dal duca Giuseppe Visconti di Modrone, padre del celebre regista: “Il duca, uomo di grande cultura, amava infatti avere in ogni sua dimora un teatro”. Savi ha rimarcato quanto oggi la famiglia Visconti, per la quale Grazzano è casa, sia entusiasta della sua riapertura dopo una trentina d’anni: “Lo spazio – che torna a vivere nel segno della bellezza e dell’intrattenimento di qualità – guarderà ai turisti ma anche ai piacentini della città e delle valli”.
Carolina Migli, direttrice artistica del gruppo ChezActors, ha evidenziato la “gratitudine alla famiglia Visconti per la grande opportunità che si apre in un luogo in cui sarà possibile anche sperimentare, coinvolgendo a tutto tondo artisti e studiosi dell’arte e dando spazio anche a tanti giovani. La proposta di ChezActors sarà incentrata su arte neogotica e liberty, inoltre – da settembre – sarà dedicato anche grande spazio alla figura di Luchino Visconti: il primo simposio sarà incentrato sulla sua amicizia con Maria Callas”.
Filippo Arcelloni, direttore del TeatroTriesteTrentaquattro, ha chiuso ricordando come nel dna della compagnia ci sia “l’aprire – come già avvenuto più volte – nuovi spazi per il teatro, e quindi alla cultura: in questo caso, la coraggiosa rinascita di un teatro rimasto a lungo chiuso e in una vallata che da alcuni decenni ne era sguarnita, segnerà un momento importante soprattutto per la Val Nure, non solo per i residenti ma per chi, da ora, potrà frequentarla anche per la nuova, intrigante proposta teatrale”.
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