Sulle tracce della resistenza al nazismo: concluso il viaggio della memoria per 50 giovani
11 Aprile 2023 03:30
Letizia appoggia la sua mano sul pezzo del Muro. Indossa un anello a forma di stella. Infila le dita nella fessura lasciata per far vedere a chi venga qui, al Memoriale, come funzionasse il regime di controllo all’epoca della Ddr, Deutsche Demokratische Republik, in italiano Repubblica democratica tedesca, che di democratico – nella nostra accezione – aveva ben poco e quel pezzo di muro, a Berlino, sta lì a ricordarlo. La parete è fredda, nonostante sia battuta dal sole. I circa cinquanta studenti che hanno partecipato al Viaggio della Memoria dell’Isrec (Istituto di storia contemporanea di Piacenza) lo osservano nel loro penultimo giorno di cammino che li ha portati nel cuore dell’Europa, quello che fino a poco più di trent’anni fa era irrimediabilmente diviso. In cinque giorni il gruppo ha attraversato oltre due secoli e mezzo di storia: lo ha fatto percorrendo centinaia di chilometri, tanti quelli che separano Piacenza dalla capitale tedesca, “mangiati” in una notte e in una mattina, percorsi in pullman per risparmiare tempo, per averne di più dopo. L’arrivo, nella prima giornata, è a Sanssouci, la Versailles prussiana fatta erigere da Federico II Il Grande tra il 1745 e il 1747.
Partire da un luogo simbolo dell’Illuminismo per un viaggio dedicato alla resistenza civile tedesca al nazismo potrà apparire una scelta inconsueta eppure necessaria per avvicinarsi a quello che il nazionalsocialismo intendeva come “rischiaramento del popolo”: un illuminismo nero, quello del Reich, basato sulla repressione ragionata di ogni dissenso e di tutte le libertà. La si tocca con mano nelle due stanze che oggi compongono il memoriale di Plotzensee e al campo di Sachsenhausen, dove il gruppo ha ricordato l’unico internato piacentino che proprio lì trovò la morte, Gaetano Morisi (ma anche le internate destinate al bordello del campo). Al Museo della Resistenza tedesca invece ci sono le fotografie e le storie di chi – giovani intellettuali, ma anche ebrei e rom – scelse la via della dissidenza pagandola a caro prezzo. Così come la pagarono i berlinesi che dal 1961 al 1989 cercarono di scavalcare il muro in nome della libertà. Quella che questo viaggio ha voluto mettere al centro.
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