Siccità, situazione peggiorata nel distretto del Po. “Serve strategia incisiva”
13 Aprile 2023 16:28
“Lo stato di siccità che interessa continuativamente il Nord Italia persiste nel bacino del Po e gli indicatori non mostrano un generale contesto migliore rispetto a quanto emerso trenta giorni fa, ma quel che più preoccupa è che i dati più aggiornati risultano talvolta anche peggiori se comparati a quelli registrati nel 2022”.
E’ quanto si legge nella nota emessa in seguito alla seduta dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici che si è tenuta nel pomeriggio di giovedì 13 aprile a Parma presso l’Autorità Distrettuale del Fiume Po.
Le portate, hanno registrato valori di media mensile inferiori al minimo storico nel periodo 1991-2020 e confrontabili solo con quelle osservate nel 2022, da tutti ricordato come l’anno peggiore sul fronte siccità. Le condizioni critiche in tutto il bacino mostrano punte estreme di calo soprattutto a Piacenza (portata al 31 Marzo 2023: 214 mc/s; media mensile: 860 mc/s; minima media mensile: 279 mc/s nel 2022), Cremona (portata al 31 Marzo 2023: 291 mc/s; media mensile: 1020 mc/s; minima media mensile: 344 mc/s nel 2022) e Pontelagoscuro, FE (portata al 31 Marzo 2023: 398 mc/s; media mensile: 1374 mc/s; minima media mensile: 534 mc/s nel 2022) dove l’abbassamento più marcato dei deflussi ha toccato i deficit più alti proprio nella prima decade del mese di Aprile e quel che più aggrava il contesto è che non si prevedono prossime variazioni degne di particolare nota.
Il contesto idrologico incide anche sulla produzione di energia elettrica, rispetto all’anno scorso ad esempio, in netto anticipo sulle aspettative, la centrale Enel Green Power di Isola Serafini a Monticelli d’Ongina ha già ridotto al minimo la produzione.
“Oggi – ha sottolineato Alessandro Bratti, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po – la previsione dei modelli e tutti i dati acquisiti ci consegnano una situazione che preoccupa e che va vista non come emergenza, ma affrontata con una strategia convinta ed incisiva che guardi ad un orizzonte di medio-lungo periodo come strategia di adattamento al cambiamento climatico più a largo spettro. Tutto ciò comporta azioni che guardino ai rafforzamenti delle governance decisionali del sistema, alle nuove infrastrutture da finanziare in tempi adeguati e alle tecnologie necessarie. Oggi invece ciò che possiamo fare è avere un quadro sempre più preciso ed aggiornato dei valori idrologici per cercare di gestire al meglio delle possibilità la risorsa idrica disponibile”.
Tutti i dati sono consultabili integralmente all’interno del Bollettino ufficiale.
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