Dopo il devastante incendio, in via Roma si chiedono: “Perché quella bombola?”
01 Maggio 2023 03:15
È una conta dei danni dolorosa quella di Cristina e Manuela Zangrandi, sorelle che proprio nella palazzina di via Roma, distrutta dalle fiamme sabato pomeriggio, hanno case e un negozio. “Una cosa del genere proprio non ce l’aspettavamo – spiegano – ma la vera questione è: cosa ci faceva una bombola in un appartamento in cui il gas c’era?”, si chiedono riferendosi alla causa che avrebbe scatenato il rogo.
Un domanda che molti nel quartiere si sono fatti dato che – da quello che risulta dai vicini di casa – l’appartamento andato a fuoco aveva un regolare allaccio a gas e corrente elettrica.
“Sinceramente avrei pensato a un cortocircuito dell’impianto elettrico”, dice Cristina, che ha aperto la sua attività da parrucchiera nel 1994 al civico 280: dall’altro ieri risulta inagibile. “Dovrò chiamare i vigili del fuoco martedì perché mi hanno detto che lo stabile è a rischio crollo e quindi non posso entrare”, aggiunge.
Addirittura peggio è andata alla sorella Manuela, che abita all’ultimo piano del palazzo vicino: in pratica, il suo appartamento confina con quello andato a fuoco e anche una parte del suo tetto e della sua casa sono stati danneggiati dalle fiamme. “Ci è andata bene perché il fuoco non ha raggiunto la caldaia che è sul balcone”, commenta mentre mostra i lucernari rotti e danneggiati, la distesa di vetri sul pavimento del bagno e della camera da letto che sono stati inondati dall’acqua degli idranti dei pompieri, i cavi elettrici fusi dal calore emanato dal muro. “La luce da noi è subito andata via, siamo corsi giù in strada con poco o nulla”. Ieri Manuela è tornata nella sua casa per cercare di fare un po’ di ordine e per prendere il necessario che le servirà nelle prossime settimane: “L’altra sera abbiamo dormito da mia suocera perché eravamo tutti sconvolti – conclude – probabilmente prima di un mese non potremo tornare a casa”.
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