Morì a 38 anni soffocato dal fumo. Il padre: “Dopo un anno non so il perché”
03 Maggio 2023 10:27
“Io vorrei sapere la verità sulla morte di mio figlio Luigi Russo: so bene che nonostante tutto nessuno potrà restituirmelo, ma le perizie che sono state fatte sull’incidente che ne ha provocato la morte, a mio avviso non sono chiare”.
A parlare è Liborio Russo, padre di Luigi, che nel maggio del 2022 perse la vita in un incendio nella sua abitazione di via Confalonieri, fra via Scalabrini e via Guastafredda.
Il corpo del 38enne fu trovato il 24 maggio dello scorso anno (ma probabilmente era morto da almeno 24 ore) in seguito ad un incendio nel suo appartamento.
“L’esito della perizia disposta dalla Procura per capire che cosa ha provocato l’incendio, non mi convince – spiega ancora Russo – perché le cause dell’incendio sarebbero da attribuirsi ad una seconda batteria al litio che mio figlio avrebbe utilizzato per caricare la sua bicicletta elettrica, però a me non risulta che sia mai esistita questa seconda batteria. Non è stata trovata traccia perché il fuoco l’avrebbe completamente fusa: possibile che sia andato tutto liquefatto? E dal momento che mio figlio aveva già la sua batteria sulla bici, ritrovata perfettamente funzionante, non capisco perché avrebbe dovuto comprarne un’altra”.
Dello stesso avviso il suo avvocato difensore Roberto Rovero: “Abbiamo dubbi, per questo motivo, abbiamo nominato un Perito di parte per chiedere una nuova perizia ed effettuare un approfondimento d’indagine”.
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