“Siamo tecnici dell’acquedotto”: sei arresti. Colpi nel Piacentino
17 Maggio 2023 13:22
Si presentavano nelle abitazioni di persone anziane qualificandosi come tecnici dell’acquedotto e una volta all’interno mettevano a segno furti o rapine: sei persone sono state arrestate dai carabinieri. Si tratta di cinque uomini di età compresa tra 22 e 64 anni e una ragazza di 19 anni. In base alle indagini dei carabinieri di Asti sarebbero 18 i furti e le rapine perpetrate ai danni di anziani in Piemonte, Lombardia e provincia di Piacenza tra gennaio e aprile 2023.
Nello specifico il 28 marzo 2023 a San Nazzaro di Monticelli d’Ongina in provincia di Piacenza, due componenti dell’organizzazione sono entrati in casa di un’anziana ma quando si sono accorti della presenza della badante, hanno spintonato l’83enne per guardarsi la fuga procurandole gravi ferite. Un vicino, sentendo dei rumori, era uscito in strada e aveva notato due uomini che a bordo di un’auto scura si allontanavano a tutta velocità. I carabinieri di Monticelli avevano avviato subito le indagini che, dopo una stretta collaborazione con i colleghi di Asti, hanno portato a identificare e arrestare i due uomini.
“I carabinieri attraverso servizi di pedinamento e osservazione, l’analisi di numerosi filmati di videosorveglianza, riconoscimenti fotografici e attività tecniche – si legge nella nota dell’Arma – hanno identificato sei presunti componenti e autori dei reati commessi con la tecnica del “finto addetto dell’acquedotto”, i quali a bordo di una Mercedes oppure di un’Audi, hanno portato a segno numerosi colpi a partire dal gennaio 2023. In alcuni dei 18 casi è contestato anche il delitto di rapina aggravata per aver utilizzato sostanze urticanti durante l’azione criminosa, accentuando in tal modo lo stato di vulnerabilità delle vittime. Nel complesso, i proventi delle illecite attività predatorie contestati alle persone indagate si aggirano sui 100mila euro circa.
I carabinieri, oltre a dare esecuzione ai provvedimenti di custodia cautelare (tre in carcere e tre agli arresti domiciliari) hanno effettuato diverse perquisizioni in abitazioni nella loro disponibilità ed utilizzate dagli indagati come ricovero “sicuro” delle autovetture e degli strumenti utilizzati per perpetrare i reati. Sono stati trovati e sottoposti a sequestro: diverse bombolette di spray urticante, materiale pirotecnico, attrezzature e dispositivi elettronici vari per simulare la misurazione delle contaminazioni idriche, un tesserino di riconoscimento per tecnico società acquedotto, pettorina catarifrangente, varie ricetrasmittenti e telefoni cellulari, un foglio manoscritto riportante l’elenco delle frequenze radio in uso alle centrali operative dell’Arma dei Carabinieri su tutto il territorio nazionale, varie targhe di autovetture, arnesi atto allo scasso e indumenti per il travisamento in occasione degli eventi delittuosi. In ultimo, sono state sequestrate le due autovetture, una Mercedes di colore grigio ed un’Audi di colore nero, intestate a prestanome ed esclusivamente utilizzate per la commissione dei delitti”.
Un’altra indagine dei carabinieri aveva portato ad alti tre arresti nei giorni scorsi.
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