Provincia in visita al Centro Antiviolenza di Piacenza. “Avanti con la prevenzione”
15 Giugno 2023 15:35
La presidente della Provincia Monica Patelli e la consigliera con delega alle Pari Opportunità Claudia Ferrari, presidente del Tavolo provinciale di confronto contro la violenza alle donne, hanno incontrato nel pomeriggio di ieri (mercoledì 14 giugno) Donatella Scardi, presidente del Centro Antiviolenza di Piacenza Ass.ne “La Città delle Donne O.d.v.”, e alcune componenti del direttivo della realtà attiva dal 1996.
La visita è stata l’occasione per un confronto su passato, presente e futuro del Centro Antiviolenza (che ha valenza provinciale, essendo l’unico accreditato) e per una illustrazione delle sue attività di ascolto, accoglienza, sostegno e ospitalità protetta per donne vittime di violenza, minacciate o esposte a qualsiasi forma di maltrattamento, nonché per una disamina rispetto alle caratteristiche del fenomeno sul nostro territorio e agli strumenti che la legge mette a disposizione di chi subisce violenza.
“Dialogo e sinergia tra le istituzioni e le diverse realtà quotidianamente impegnate su questi difficili fronti – hanno commentato la presidente Patelli e la consigliera Ferrari – sono fondamentali per rafforzare la rete territoriale e le strategie operative in grado di realizzare sempre più efficaci interventi di prevenzione e di contrasto alla violenza nei confronti delle donne. In questo senso va il protocollo operativo interistituzionale che anche la Provincia ha sottoscritto lo scorso 17 marzo in prefettura, e nella stessa direzione continueranno a procedere sia l’azione dell’amministrazione provinciale sia le iniziative del Tavolo provinciale di confronto contro la violenza alle donne”.
“Combattiamo – ha osservato la presidente Scardi – un fenomeno che, per numeri e trasversalità, non consente distrazioni. Per questo motivo è fondamentale sentire la vicinanza e il sostegno delle istituzioni locali e continuare a lavorare in un’ottica di rete, puntando su percorsi di sostegno e di reinserimento sociale e lavorativo che mettano al centro della relazione d’aiuto la donna, rispettandone i tempi, le scelte e l’autodeterminazione”.
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