Dopo 38 anni sul taxi Santino va in pensione: “Quella volta con Ligabue fino a San Siro”

12 Luglio 2023 03:45

Un milione e mezzo di chilometri in quasi quarant’anni. Ma oltre i numeri, ci sono gli aneddoti, le curiosità e gli incontri. È ciò che il tassista Santino Buscone porta con sé dopo un’esperienza professionale iniziata nel 1985 e conclusa ieri pomeriggio, con l’ultima corsa in città. Il 69enne è sceso dalla sua Toyota – rigorosamente bianca – per l’ultima volta: “Vado in pensione, è arrivato il momento di riposarsi” racconta a Libertà e Telelibertà.

Buscone, originario di Pavia e residente a Piacenza dal 1992, sposato con una figlia, è uno dei tassisti più conosciuti nel nostro territorio. E la sua licenza è una delle più vecchie a livello locale. Così il bilancio di una vita lavorativa diventa anche uno sguardo d’eccezione sui cambiamenti del mestiere e della città, ma anche una “fotografia” del tessuto umano.

Secondo lo storico tassista, il mestiere è rimasto “più o meno uguale”. Se non per un fattore: la sicurezza. “Nel 1991, a Piacenza – ricorda Buscone – gli episodi rischiosi erano rari. Ora, invece, non si sa chi si presenta a bordo… Una sera ho trasportato alcune persone da Piacenza a Parma, la destinazione era una roulotte. All’arrivo c’era una pattuglia dei carabinieri che mi ha chiesto se stavo bene. Si trattava di malviventi. Non lo sapevo. Ma almeno le forze dell’ordine li hanno esortarti a pagare la corsa” sorride il tassista. Poi un altro aneddoto: “Un giorno ho ricevuto una chiamata dalla zona di via Caorsana, dove mi attendeva un cantante con il suo staff. Era Luciano Ligabue, rimasto a piedi nella nostra città a causa di un guasto all’auto. Doveva raggiungere lo stadio di San Siro per un concerto, l’ho portato io. Durante il viaggio – aggiunge Buscone – gli ho svelato che mia figlia era una sua grande fan, anche se preferiva Vasco Rossi… Così, quando l’ho chiamata per un saluto a sorpresa, Ligabue le ha risposto al telefono fingendosi Vasco”.

ECCO L’INTERVISTA COMPLETA A CURA DI THOMAS TRENCHI:

© Copyright 2024 Editoriale Libertà