Piacenza aderisce ad “Affitti più leggeri”: agevolazioni per inquilini e proprietari
14 Luglio 2023 16:36
Anche il Comune di Piacenza aderisce al programma “Affitti più leggeri” promosso dalla Regione Emilia Romagna, a tutela degli inquilini in condizioni di difficoltà economiche e dei proprietari di casa che, accettando di rinegoziare il canone d’affitto, possono contare su un contributo economico compensativo. Requisito fondamentale è che, alla data di presentazione della domanda, il contratto di locazione ad uso abitativo sia regolarmente registrato da almeno un anno e che la procedura di rinegoziazione sia depositata presso l’Agenzia delle Entrate.
La misura di sostegno può essere erogata a beneficio di inquilini – con Isee ordinario o corrente (in corso di validità) non superiore a 35 mila euro – che abbiano cittadinanza italiana, di una Nazione appartenente all’Unione Europea o, in caso di Stati non comunitari, permesso di soggiorno della durata di almeno un anno o permesso di soggiorno UE con validità di lungo periodo.
“Si tratta – sottolinea l’assessora alle politiche per la casa Nicoletta Corvi – di una misura molto importante, non solo in termini di concreto sostegno economico alle famiglie che devono confrontarsi con il generale incremento del costo della vita, ma anche per il significato sociale che questo progetto sottende, fondandosi sulla collaborazione e sul dialogo tra inquilini e locatori, chiamati a intraprendere congiuntamente un percorso di rinegoziazione che difende i diritti di entrambe le parti. Se, da una parte, chi paga l’affitto può contare su una diminuzione delle spese mensili, dall’altra i proprietari di casa vedono un riconoscimento economico alla propria sensibilità e attenzione, con maggiori garanzie in termini di sicurezza nella riscossione degli importi dovuti. Il tutto nella massima trasparenza, valorizzando anche il rispetto delle regole attraverso il coinvolgimento dell’Agenzia delle Entrate”.
Due le strade percorribili per la riduzione dell’affitto. La prima, attuabile su canone libero o concordato, comporta un abbassamento della quota almeno del 20%, per un periodo non inferiore a sei mesi, con tetto massimo per la tariffa rinegoziata di 800 euro mensili. In tal caso, il contributo regionale coprirà il 70% del mancato introito (per un massimo di 1500 euro) se la durata è tra i 6 e i 12 mesi, salendo all’80% (per un massimo di 2.500 euro) per un periodo tra i 12 e i 18 mesi, per arrivare al 90% del mancato introito (sino a un massimo di 3mila euro) con una durata oltre i 18 mesi. Il canone di locazione da prendere come riferimento è quello specificato nel contratto, comprensivo delle rivalutazioni Istat, al netto delle spese condominiali e accessorie.
La seconda modalità prevede la modifica della tipologia contrattuale, da canone libero a concordato, per una tariffa mensile che non superi i 700 euro, stabilendo in tal caso un contributo pari all’80% del mancato introito, calcolato sui primi 24 mesi del nuovo contratto, per un massimo di 4mila euro. La riduzione del canone viene calcolata come differenza tra il costo annuo nel contratto originario e il nuovo, al netto delle spese condominiali e accessorie.
Tutte le informazioni relative alla documentazione necessaria sono consultabili sul sito www.comune.piacenza.it, dove si può scaricare anche il modulo di domanda, che dev’essere compilato e firmato congiuntamente da inquilino e proprietario. La richiesta può essere presentata sino alla fine dell’anno, già a partire dal 19 giugno scorso, con diverse modalità di consegna: direttamente presso gli sportelli Informasociale di via Taverna e via XXIV Maggio (a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti) o presso gli sportelli Informafamiglie&Bambini; con Pec indirizzata, anche da una casella di posta elettronica ordinaria, a [email protected]; tramite raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata ai Servizi Sociali del Comune di Piacenza, in via Taverna 39.
Non possono essere ammesse le richieste di cittadini che abbiano già ottenuto, nel 2023, la concessione di un contributo del Fondo per l’emergenza abitativa, del contributo “Fondo Affitto” o Fondo per la morosità incolpevole, né gli assegnatari di alloggi Erp.
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