Dieci minuti di tempesta, inizia la conta dei danni. “Mai visto nulla di simile”
26 Luglio 2023 14:26
Sono ingenti i danni provocati dal maltempo nella notte tra ieri e oggi nel Piacentino. “Non avevo mai visto nulla di simile, i miei terreni – afferma amaro l’agricoltore Guido Barbieri – sono stati piegati all’85%, nelle zone di Caratta e Casaliggio la tempesta ha disintegrato pomodoro, mais e erba medica”. Ingenti anche i danni su cipolla, scalogno, angurie, zucche e meloni. A Pontenure l’imprenditore agricolo Gianni Alussi parla di un fenomeno violentissimo: “Pomodoro, mais e cipolla sono rimasti pesantemente colpiti, nei prossimi giorni potremo valutare l’entità della portata ma la stima è molto grave”.
Colpita anche la zootecnia, con molti campi di foraggi, soprattutto di mais, danneggiati. “Coldiretti – ricorda il direttore della Federazione di Piacenza Roberto Gallizioli – aveva chiesto ieri al Governo il riconoscimento dello stato di calamità per l’agricoltura devastata dal maltempo che ha colpito il nord Italia”. “Nella notte la tempesta ha dunque colpito anche il Piacentino, la grandine – continua – è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo”.
Coldiretti Piacenza infine invita gli associati che hanno subito danni a contattare gli uffici attivi per raccogliere le segnalazioni.
“Una notte da incubo per l’agricoltura piacentina”. Lo definisce così, Confagricoltura Piacenza, il temporale che nella tarda serata di martedì 25 luglio si è scatenato sul Piacentino, causando numerosi danni – oltre ad allagamenti e alberi abbattuti – anche alle colture e ai vigneti.
“Ha preso mezza provincia, da Gossolengo a I Vaccari, a Fossadello – riferisce Stefano Repetti che conduce con i fratelli le aziende Terre della Valtrebbia e Podere Mangialupo all’inizio della Val Trebbia -. Al momento si fatica a fare la stima dei danni, che sembra comunque essere attorno al 60% di raccolto perso. Ci sono danni da grandine, su pomodoro e zucche, ma anche da vento. Tutto quello che era in campo è danneggiato”.
“Mi sto rendendo conto ma non riesco a quantificare – commenta Maria Teresa Vegezzi dell’azienda Il Partitore di Gossolengo -. I frutteti sono tutti colpiti; la grandine era grossa e il vento fortissimo. Addirittura è stato divelto un filare lungo circa 200 metri di uva da tavola con i pali di cemento. I frutti sono distrutti dalla grandine. Pesche, zucchine: un disastro”.
A Gragnano, Gragnanino, Tavernago si rilevano danni su mais, come riferiscono a Confagricoltura Piacenza Luciano Opizzi e Matteo Bersani delle aziende Opizzi e Il Chioso. “Il mais pronto da trinciare nel giro di una settimana è danneggiato – spiega Bersani –, più dal vento che dalla grandine che era intensa ma piccola. Il vento ha spezzato le piante all’altezza della pannocchia. Faticheremo per trinciarlo e recuperarlo, almeno in parte. Tutto sommato – si consola – rispetto allo scorso anno sono stato graziato: quest’anno i pannelli del fotovoltaico si sono salvati”. Bersani è colpito dalla velocità con cui si è sviluppato il tutto: “E’ andata via la corrente un’oretta, poi in 10 minuti il finimondo”.
Danni sulle colture anche a Mottaziana e a Casaliggio. A Seminò Simone Civardi e a Ziano Giammarco Rossi (dell’azienda vitivinicola La Cuccagna), riportano invece una situazione tutto sommato ancora sotto controllo con danni lievi da grandine mista ad acqua e vento. “Il tempo faceva davvero paura – racconta Rossi – per fortuna è andata meglio rispetto alla tromba d’aria dello scorso anno. Dove è caduta la grandine stanotte l’acino ha segnato e si è spaccato, ma dovrebbe essere in gradi di rimarginare. Diciamo che per adesso i danni sono lievi e sui grappoli esposti”. Zone più colpite sembrano essere quelle di Creta e Fornello.
“Non c’è una bella situazione – conclude Stefano Repetti -; non era prevista e non c’era alcuna allerta nella serata e nella notte. Avevano segnalato qualche rischio marginale ieri in mattinata, ma non il disastro di stanotte. Ci eravamo illusi di averla schivata, ma quando fai il nostro lavoro è così, si conteranno i danni alla fine”.
Come accade in questi casi, i danni si registrano a macchia di leopardo e Confagricoltura Piacenza sta procedendo alla mappatura invitando gli associati sia a segnalare l’accaduto agli uffici, sia effettuando la segnalazione sommaria di danni subiti attraverso il portale della Regione Emilia-Romagna.
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