Confindustria: “In aumento fatturato e occupazione”. Vola il settore alimentare
02 Agosto 2023 12:40
Nel primo semestre 2023 i fatturati e gli andamenti dei dati occupazionali delle industrie manifatturiere piacentine presentano dati positivi, anche se in diminuzione rispetto a quelli registrati nel semestre precedente. I cali registrati negli ultimi mesi in riferimento alla raccolta ordini hanno influito sulle previsioni che gli imprenditori dichiarano rispetto al prossimo semestre: che risultano, infatti, meno brillanti rispetto a quelli raccolti sei mesi fa. Questo è in sintesi il messaggio che si legge nei numeri della consueta Indagine Congiunturale, che rileva presso le aziende manifatturiere associate a Confindustria Piacenza, l’andamento dei principali indicatori nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 e le previsioni del secondo semestre 2023, rispetto a quello precedente.
FATTURATO – Il fatturato per l’intero comparto manifatturiero è cresciuto del +7,83%, con un dato sulle vendite all’estero (+12,96%) nettamente migliore rispetto a quello riferito al fatturato interno (+5,04%). L’occupazione continua il trend degli ultimi due anni registrando un ulteriore incremento del +2,02%, con un dato particolarmente positivo nel settore meccanico (+2,89%).
DATI – La consueta indagine rileva tra le imprese associate (escluse le imprese edili) le variazioni di diversi indicatori economici riscontrate nel primo semestre 2023 e raccoglie le previsioni relative al secondo semestre 2023. I dati sono raccolti mediante la somministrazione di un questionario, effettuata a luglio 2023. Il fatturato nel primo semestre 2023 ha fatto registrare – come nei due anni precedenti – dati in crescita, in particolare una variazione per l’intero comparto manifatturiero del +7,83% rispetto all’analogo semestre dell’anno precedente. “È doveroso segnalare come il dato sia ancora influenzato dall’aumento dei prezzi che spingono la crescita rispetto all’entità del dato in volume (non analizzato in questa Indagine)”. Le vendite estere, come rilevato nelle ultime indagini, hanno contribuito a questa crescita in misura nettamente maggiore (+12,96%) rispetto al fatturato interno (+5,04%). I due settori che hanno fatto registrare performances migliori sono stati quello delle industrie alimentari (+18,42%) con un dato particolarmente importante del fatturato estero (+25,54%) e dei materiali edili (+11,02%). Il settore meccanico, quello più rappresentativo dell’economia provinciale, ha registrato un aumento complessivo del fatturato del +2,37%, trainato dalle vendite estere (+8,81%) che compensano il calo di quelle realizzate sul mercato domestico (-0,74%). Le industrie varie, che raggruppano le imprese dei settori tessile, arredamento, legno, chimica/plastica ed altri, segnano dati positivi sul fatturato totale (+3,15%), registrando un dato migliore sul estero (+4,55%) rispetto a quello domestico (+2,51%). Si conferma molto positivo il dato dell’occupazione, che cresce complessivamente del +2,02%. Il dato più positivo si registra nel settore meccanico nel quale i livelli occupazionali nello scorso semestre sono aumentati del 2,89%, positivi anche il settore alimentare (+1,56%) e quello delle industrie varie (+2,13%); negativo invece il dato dei produttori di materiali edili, che riporta un calo del 1,68%.
PREVISIONI – Le previsioni formulate dagli imprenditori sull’andamento del secondo semestre 2023 peggiorano rispetto a quelle formulate 6 mesi fa, aumenta, infatti, in misura sensibile la percentuale degli imprenditori che si aspettano un calo dei propri fatturati e ordini. Per quanto riguarda il fatturato rimane invariata rispetto alla scorsa indagine la percentuale di coloro che prevedono di aumentarlo (32%) mentre sale dal 14% al 26% la percentuale di coloro che ne teme una diminuzione. Gli ordini totali registrano una dinamica simile: il 38% si aspetta una diminuzione, il 28% degli imprenditori ne prevede invece un aumento. Anche in questo caso si rileva un forte incremento di coloro che prevede la diminuzione rispetto all’ultima indagine, si passa dal 19% al sopracitato 38%. Il dato è leggermente migliore se si analizza l’aspettativa circa gli ordini esteri, in questo caso, infatti, coloro che si attendono la diminuzione si ferma al 26%. Anche in riferimento alle attese sui livelli occupazioni si rileva un dato meno positivo rispetto alla precedente indagine, la percentuale degli imprenditori che vede in aumento il numero dei propri dipendenti scende dal precedente 30% all’attuale 22%. Solo il 5% prevede una diminuzione dell’occupazione.
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