Per ora Groppi resta in casa: sfratto rinviato per l’86enne che comprò casa senza rogito
04 Settembre 2023 12:24
Per adesso Sandro Groppi resta nella sua casa. Il piacentino di 86 anni, che rischia di essere costretto a lasciare l’abitazione a causa di un ginepraio legal-burocratico, ha ricevuto oggi la prima visita ufficiale dell’Istituto per le vendite giudiziarie del tribunale di Parma, incaricato di gestire la delicata pratica. Per ora, dunque, c’è ancora una minima speranza: “Il funzionario ha preso atto della situazione complessa, accentuata dai problemi di salute del mio assistito – spiega l’avvocato Francesco Gueli, legale rappresentante di Groppi – perciò è stato fissato un nuovo accesso, in programma il 23 ottobre, per approfondire la questione, le eventuali novità nella vicenda e la possibilità per l’86enne di restare nella casa almeno vita natural durante”, cioè fino al decesso. “Del resto – aggiunge l’avvocato – Groppi si trova in questa condizione incolpevolmente. Il prossimo step, va detto, non prevederà la liberazione forzosa dell’appartamento. Si confida, nel prossimo mese e mezzo, di trovare ulteriori soluzioni non penalizzanti”.
La visita giudiziaria nell’immobile in via Emmanuelli è stata accompagnata da un sit-in di cittadini ed esponenti politici in difesa del pensionato “vittima di un’atroce truffa e ora impossibilitato, purtroppo, a rimanere tra le mura acquistate dopo una vita di sacrifici”, come rileva Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale e promotrice della manifestazione. Presente anche il consigliere Luca Zandonella, segretario provinciale della Lega.
Il caso è paradossale: “Groppi ha acquistato la casa in cui vive da 16 anni per 369mila euro, ma potrebbe essere costretto ad abbandonarla per sempre – ricorda Soresi – l’abitazione è stata venduta all’asta, ai danni di colui che pensava di esserne legittimamente il proprietario”. In base alla tesi dell’avvocato Gueli, infatti, Groppi avrebbe versato l’intera somma per l’acquisto dell’appartamento all’impresa edile, con la promessa di quest’ultima di cancellare l’ipoteca gravante sull’immobile. Ma la ditta lombarda è stata dichiarata fallita nel 2017 e, quindi, non ha mai proceduto al rogito (il definitivo passaggio di proprietà di un’abitazione dal venditore all’acquirente).
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