Il drone dei vigili non decolla: nessun controllo. Lega: “Acquisto per ora inutile”
20 Settembre 2023 03:30
“Non sono state svolte attività operative, ma si è ripartiti dopo la pausa estiva con l’individuazione di altro personale motivato a far decollare il progetto”. Così il comandante della polizia municipale Mirko Mussi, rispondendo a una richiesta di accesso agli atti del consigliere comunale Luca Zandonella (Lega), spiega che il nuovo drone ipoteticamente in forza alle pattuglie non è mai stato utilizzato. Falsa partenza, dunque, per il dispositivo acquistato per 1.215 euro (iva inclusa) quasi un anno fa dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di potenziare l’attività della polizia municipale. Bilancio operativo: zero. Il drone, completo di accessori con il “Evo Nano Plus Premium Value Kit” e pensato per controlli di natura prevalentemente ambientale, non è stato ancora impiegato.
“Il percorso è stato interrotto a metà della fase attuativa per la riassegnazione del personale ad altri incarichi – si legge nel documento firmato dal comandante Mussi – in seguito a scelte organizzative condizionate anche dalle richieste pervenute in tal senso dai diretti interessati”. Il drone era stato acquistato il 20 dicembre 2022 per far emergere – attraverso la sorveglianza aerea – discariche abusive, fonti produttive inquinanti, scarichi non autorizzati e contaminazioni di terreni e corsi d’acqua, ma anche per tutta l’attività di polizia edilizia volta ad esempio a individuare costruzioni abusive o cantieri irregolari. Inizialmente, si era dato il via all’iter di formazione con il corso per l’abilitazione al volo.
Il mancato utilizzo del drone, quindi, viene denunciato da Zandonella, ex assessore alla sicurezza nella giunta Barbieri: “Ogni strumentazione al passo con i tempi è un investimento in sicurezza e, dunque, condivisibile – commenta l’esponente di opposizione – ritengo però che gli acquisti, visto che si utilizzano i soldi dei piacentini, devono essere fatti quando sono poi concretamente utilizzabili. Se invece uno strumento rimane a prendere la polvere per nove mesi – conclude Zandonella – significa che non era prioritario e che quelle risorse potevano essere utilizzate per interventi più urgenti”.
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