Cittadinanza onoraria a Luigi Cavanna. “I medici dicano no alla guerra dei potenti”
16 Ottobre 2023 15:45
“Al professore Luigi Cavanna l’abbraccio della comunità per l’umanità e la competenza dimostrata in tutta la sua carriera professionale”. Le parole del sindaco di Piacenza Katia Tarasconi prima di conferire la cittadinanza onoraria all’ex direttore del Dipartimento di Onco-ematologia dell’azienda sanitaria locale. Un lungo applauso e tanta emozione hanno caratterizzato la cerimonia organizzata nel salone monumentale di Palazzo Gotico. “Dedico questo riconoscimento ai malati, ai loro parenti, alla mia famiglia e ai miei colleghi” le parole di Cavanna. “Un riconoscimento dovuto che è stato deciso all’unanimità dal consiglio comunale per il valore che Luigi Cavanna ha rappresentato nella storia della nostra città” ha rimarcato il primo cittadino.
Il professore, a margine dell’evento, ha commentato anche l’attualità ponendo l’attenzione sui bombardamenti che in queste ore stanno interessando la Striscia di Gaza senza risparmiare i presidi ospedalieri. “Nei giorni scorsi – ha spiegato – ho letto un articolo sul New England Journal of Medicine, in cui c’è scritto che i sanitari di tutto il mondo dovrebbero lavorare per fermare le guerre. Mi sono quindi chiesto cosa potremmo fare e credo che se tutti i medici e infermieri impegnati a curare i potenti si esponessero dicendo ‘noi curiamo la gente e voi cercate di ucciderli’ sarebbe qualcosa di dirompente. Tutti noi possiamo fare qualcosa per evitare morte e sofferenza causate dai conflitti”. “Capacità di innovazione, sensibilità e lungimiranza” doti che secondo l’assessore regionale alla Tutela della salute Raffaele Donini caratterizzano la carriera e l’operato di Cavanna a favore dei cittadini. “L’intera comunità piacentina, e non solo, ha riconosciuto l’operato del professor Cavanna – ha sottolineato l’assessore -. Ritornando con la mente alla pandemia da Covid non si può che lodare l’intuizione di Cavanna. L’’esperienza delle Usca ha messo insieme innovazione, organizzazione e umanità, che rappresentano il punto più alto che possa raggiungere la sanità. Per questo penso sia anche la soddisfazione più grande del professore”.
Nel corso della cerimonia – alla quale hanno partecipato rappresentanti delle autorità, personalità politiche, colleghi e dirigenti che hanno collaborato per anni con Cavanna – il professore ha ricordato anche quello che considera il momento più bello ed emozionante della sua carriera: “Quando abbiamo introdotto per la prima volta a Piacenza il trapianto di midollo e di cellule staminali – ha affermato -, eravamo un gruppo di medici e infermieri molto motivati e la competizione interna contribuiva alla crescita di tutto il sistema. Quel primo trapianto ha rappresentato una tappa molto importante nel percorso di innovazione della nostra realtà sanitaria”. “Mi vorrei soffermare su un tratto particolare del professore Cavanna, che è la sua capacità di insegnare – ha evidenziato Paola Bardasi, direttore generale dell’Ausl di Piacenza -. Grazie alla sua visione prospettica e al suo impegno che continua ancora oggi ci permetterà di crescere in tutti gli ambiti di cura”. Al fianco di Bardasi, era presente anche Luca Baldino, già direttore generale dell’Ausl di Piacenza proprio durante i tempi più duri della pandemia e attuale vertice della sanità regionale, che ha voluto congratularsi con Cavanna.
“Non possiamo non riflettere su quei terribili primi mesi del 2020 – le parole del viceprefetto Attilio Ubaldi -. Ci fu un grande coesione tra istituzioni e enti locali e il professore Cavanna in quei momenti bui ha rappresentato un faro per tutti, soprattutto per i malati”. “Un grande grazie al sindaco Katia Tarasconi e al sindaco precedente Patrizia Barbieri con il quale abbiamo condiviso tanta sofferenza durante la pandemia – ha aggiunto Luigi Cavanna, prima di ricevere l’applauso della platea -. Io ho lavorato come fanno tutti i colleghi. È stato difficile il primo impatto con l’ospedale, non riuscivo a sopportare di vedere le vite spezzate dalla malattia. Ma la consapevolezza di poter essere d’aiuto mi ha fatto forza. Nella vita ci vuole impegno sacrificio, ma anche la fortuna di incontrare persone speciali che, nel mio caso, hanno contribuito a farmi crescere”.
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