Soccorritori presi a pugni: da Piacenza corso regionale di autodifesa targato Anpas
22 Ottobre 2023 02:25
Agli insulti si erano già tristemente abituati. Poi sono diventati sputi. Mani alzate. Calci. E chi vuole aiutare è finito così troppo spesso con il dover essere aiutato a sua volta, medicato, soccorso. Per questo Anpas, l’associazione che in regione riunisce 109 Pubbliche assistenze, sente l’esigenza di alzare uno scudo sui suoi volontari, un’autoprotezione robusta fatta di osservazione, prevenzione e azione, tre pilastri del progetto targato Piacenza destinato a diventare rapidamente un modello in tutta la regione. A presentarlo, ieri mattina al Dallara Academy di Rizzone, provincia di Parma, è stato Paolo Rebecchi, che fa parte del direttivo nazionale di Anpas: “Notizie sempre più negative incidono sul nostro umore e lasciano spazio a un forte nervosismo collettivo. Un vortice di negatività che sfocia anche in episodi di violenza urbana. Non possiamo ignorare il problema”. Tra le testimonianze anche quella di Matteo Ghizzoni che una notte, lo scorso anno, venne colpito in pieno volto da un pugno durante un intervento di soccorso.
LA SQUADRA
È nata una squadra multidisciplinare. Oltre a Rebecchi, che è istruttore di kick boxing, ne fanno parte: l’avvocato e vicepresidente di Editoriale Libertà Alessandro Miglioli, presidente della Croce Bianca di Piacenza; Gloria Zanardi, avvocata, volontaria di Anpas e consigliera comunale a palazzo Mercanti; la psicoterapeuta Elisa Bisagni, collaboratrice di Neuropsichiatria infantile e dell’ambulatorio adulti per i disturbi del comportamento alimentare, oltre che membro dell’Unità di ricerca di psicologia dell’emergenza in Cattolica; il colonnello dell’Arma Luca Pietranera, a Piacenza come guida del reparto operativo fino al 2018, quando entrò nella Nato come capo sezione investigazioni della polizia militare; Alessandro Confalonieri, Pietro Perotti e Pietro Corsi, ex membri della Polizia di Stato e istruttori di difesa personale.
GLI OBIETTIVI
Gli obiettivi di quelli che saranno veri e propri training mirati, declinati sul palco del Dallara, sono soprattutto creare consapevolezza, conoscere i basilari riferimenti normativi, saper leggere i rischi potenziali e i comportamenti da evitare, mettere in atto tecniche di svincolamento senza istigazione al conflitto.
L’ARTICOLO DI ELISA MALACALZA SU LIBERTÀ
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