Movida, i residenti del Corso: “Il problema non sono i dehors, ma orari di chiusura”
27 Ottobre 2023 05:00
Nella parte finale di Corso Vittorio Emanuele, dove i tavolini all’esterno di bar e ristoranti sono una conditio sine qua non per la sopravvivenza, la scadenza della cosiddetta “proroga dehors” che finora ha permesso il mantenimento degli spazi esterni non rasserena più di tanto gli animi dei residenti.
Nelle scorse settimane, infatti, gli abitanti – riuniti in un comitato – avevano raccolto duecento firme presentate sul tavolo di sindaco, prefetto e questore per chiedere un intervento incisivo contro la movida sfrenata, i locali aperti fino al mattino, lo spaccio in vicolo Edilizia utilizzata anche come una latrina a cielo aperto.
“La vera questione non è che ci siano o meno i dehors, ma che i locali non rimangano aperti fino alle quattro del mattino – spiegano Camilla Sartori e Andrea Benedetti a nome del comitato di residenti – leggiamo che gli esercenti si autoregolamenteranno chiudendo i dehors entro l’una e mezza di notte. Ma se è così qualcosa non torna perché dovrebbero esserci delle regole e vanno rispettate”.
C’è una frase che i residenti della zona ripetono e che riassume a pennello la loro posizione: “Viva sì, invivibile no”. “Sia chiaro, nessuno di noi è contrario ai locali per principio – ci tengono a precisare – capiamo bene che le persone devono lavorare e la città più viva piace anche a noi. Ma un conto è una città viva, un altro è se diventa invivibile”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE