Vicino al cippo a Vaccarezza le pietre con i proiettili. “C’è ancora spazio per altri nomi”
07 Novembre 2023 04:15
Vaccarezza ha ora finalmente il suo monumento ai caduti di guerra, una croce in un cerchio che è comunione universale, con una sindone, e i primi cinque nomi di caduti già incisi nel marmo, benedetti da don Mario Poggi.
Accanto, due sassi di questa terra, con i segni delle pallottole, custoditi per una vita già come un monumento a Cà Buscaglia, per ricordarsi cos’era stata la guerra: domenica Pietro Mozzi ha deciso che era arrivato il momento di lasciarli accanto al monumento per il quale con Anna Leonida si è tanto battuto.
Al taglio del nastro del sindaco Roberto Pasquali, erano presenti gli Alpini, l’Associazione Carabinieri, i Carabinieri e il neocomandante Gabriele Renna. Il sindaco Pasquali ha ringraziato l’architetto progettista Gian Luigi Olmi, la società Alta Valtrebbia, il geometra Mauro Marchesi, gli operai, l’assessore Giambattista Castelli, i promotori e Gianni Malacalza, Franco Malacalza, Mauro Tagliani, Mauro Ghigliani.
Il primo cittadino ha ricordato come “nulla si fa se cancelliamo il passato”, e ha invitato a pregare per le vittime di tutte le guerre, ricordando come sul monumento ci siano ancora spazi liberi, per nomi e storie da incidere, accanto a quelle di Michele Mozzi, Luigi Malacalza, Camillo Ganimede, Camillo Tagliani, Emilio Bernardi. Si fa già avanti una famiglia: “Mio nonno morì nel 1918, sul Piave. Era nato a Vaccarezza. Si chiamava Gerolamo Malacalza“.
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