Il film Rai sulla ‘Ndrangheta partirà dal Piacentino: “Fu qui che tutto iniziò”

18 Novembre 2023 07:40

Si intitola “Aemilia 220” come il nome dell’indagine sulla penetrazione della ‘ndrangheta in Emilia e come il numero degli imputati del processo Aemilia che vennero emessi nel gennaio del 2015, dalla Procura di Bologna. E’ un film prodotto da Rai Fiction e Fidelio, che uscirà sugli schermi della rete nazionale a marzo. Lo ha annunciato il giornalista Paolo Bonacini, che ha seguito tutte le 193 udienze del rito ordinario del processo, tra 2015 e 2018, nell’aula bunker costruita nella piazza del Tribunale, nella sua Reggio Emilia. Bonacini è stato invitato dall’Auser di Fiorenzuola, in una serata organizzata insieme a Libera, in auditorium per aumentare la consapevolezza su una questione che spesso fa comodo non vedere: la presenza di una mafia economica, di una ‘ndrangheta in Emilia come agenzia, “autonoma, evoluta e tecnologica”, capace di fornire servizi (efficienti ma illeciti) alle imprese locali, per usare le parole del collaboratore di giustizia Antonio Valerio che aprono la sentenza.Il film, a cui Bonacini ha collaborato come sceneggiatore, si apre con riprese e interviste proprio a Fiorenzuola, e poi a Monticelli e Castelvetro piacentino. Perché fu qui che tutto iniziò. “Fiorenzuola è il nucleo geografico in Emilia-Romagna, da cui partono gli investigatori per cercare di mettere insieme le varie tessere di un puzzle che non sanno ancora che immagine darà alla fine, ma che suppongono nasconda una realtà criminale di stampo mafioso organizzata pesante in Emilia-Romagna. I carabinieri di Fiorenzuola intercettano personaggi come Antonio Gualtieri, Romolo Villirillo e scoprono che sono legati alle case madri di Cutro, alla cosca che fa riferimento a Nicolino Grande Aracri. Parallelamente a quelli di Fiorenzuola, si muovono i carabinieri di Modena che indagano su un altro pezzo della ‘ndrangheta che si muovono nei settori dell’autotrasporto e dell’edilizia (anche nella ricostruzione post- terremoto)”.

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