Flop per l’esordio della rassegna “Confini incrociati”: sala vuota e polemiche
24 Novembre 2023 11:00
Esordio flop per la rassegna “Confini incrociati”, a tema legalità e contrasto alle mafie, presentata a Palazzo Mercanti in conferenza stampa appena tre giorni fa. L’altra sera hanno voluto salutare ad uno ad uno con una stretta di mano i pochissimi presenti in sala, poi, con una compostezza tradita solo da uno sguardo infuocato, i due protagonisti “mancati” della serata hanno lasciato l’auditorium Sant’Ilario alle 21,20 tra l’imbarazzo dell’assessore Serena Groppelli e del presidente dell’Associazione Quartiere Roma, Antonio Resmini. Si è concluso così, con un colpo di scena inatteso, ancor prima di iniziare, il primo atto dell’iniziativa. La decisione presa dal coordinatore della rassegna Gigi Zini e da Mauro Mazza (ex direttore di Tg2 e Raiuno, peraltro appena arrivato in treno da Roma) è stata inequivocabile: “Senza pubblico, l’evento non si fa”.
Delusione comprensibile e tentativi di conciliazione (falliti) della Groppelli a parte, a caldo restano da capire le cause di un fiasco inimmaginabile alla vigilia. Mancata sponsorizzazione dell’evento? Concomitanza con l’evento di Pulcheria? Oppure addirittura uno scientifico “boicottaggio”? A mezza voce, tra i presenti, si è fatta strada proprio la terza ipotesi. “È un nome che non ci piace affatto e che non avremmo scelto se ci fosse stato chiesto un parere”, aveva dichiarato, nel pomeriggio, il presidente di Arcigay Piacenza Davide Bastoni. L’ex direttore di Tg2 e Raiuno, alcuni mesi fa, su La7, infatti, aveva definito “il Gay Pride una rassegna di volgarità e blasfemie che offende la fede di milioni di italiani ed europei”. E dopo Arcigay, è Libera, l’associazione legata a doppio filo all’antimafia, a prendere la parola sui “Confini incrociati” partiti con il clamoroso flop: “Abbiamo appreso della rassegna dal giornale e su alcuni nomi siamo molto perplessi – ammette la coordinatrice provinciale di Libera Antonella Liotti -. Noi non li avremmo scelti, se fossimo stati interpellati, fermo restando non abbiamo certo il monopolio su antimafia e legalità. Lo scorso anno avevamo curato una rassegna che aveva coinvolto scuole, associazioni e cittadini: forse il Comune non l’ha apprezzata?”.
A intervenire è anche il consigliere comunale della Lega Luca Zandonella: “Ho potuto verificare i costi previsti per la realizzazione degli 8 incontri della rassegna (sono pubblicati da lunedì scorso all’albo pretorio online sul sito Internet del Comune, ndr): ben 16mila euro destinati dall’amministrazione all’associazione “Quartiere Roma” per curarne l’organizzazione. Si va, mediamente, dai 1000 euro per ogni relatore, oltre 100 euro di rimborsi spese, ai 550 euro al conduttore per ogni serata fino ai 300 euro per hotel e cena degli ospiti. L’assessore Groppelli – ricorda Zandonella – ha definito queste iniziative “urgenti e necessarie”: evidentemente, visto il disastroso riscontro nella cittadinanza, quanto dichiarato non corrisponde al vero. Mi chiedo cosa intenda fare l’amministrazione per i prossimi appuntamenti previsti onde evitare altri flop e, soprattutto, altre figuracce che l’intera città rischia di fare davanti ai relatori, alcuni di un certo spessore”.
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