Controlli sul lavoro: in un mese sei attività sospese e dieci denunce
01 Dicembre 2023 14:51
Nell’ultimo mese e mezzo, i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Piacenza, in stretto coordinamento con i Comandi Stazione territorialmente competenti e alla specialità forestale, hanno controllato complessivamente 26 aziende, riscontrando irregolarità in 14 di esse; trovato 5 lavoratori in nero; contestato illeciti amministrativi in materia di lavoro ed emesso verbali per violazioni amministrative (in misura ridotta) pari a 29.185 euro; effettuato 6 sospensioni di attività imprenditoriali per lavoro irregolare o per gravi violazioni in materia di sicurezza; denunciato all’autorità giudiziaria 10 titolari o amministratori di aziende tra i 33 e i 67 anni, emesso alcune prescrizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, con ammende contestate per complessivi 37.509 euro.
“Numeri, questi, che aiutano, sia pure solo parzialmente, a rendere la misura dell’impegno sviluppato dai militari nel settore della legislazione sociale – si legge nella nota dell’Arma -. Ben più difficile è tradurre in numeri, invece, lo sforzo che, ogni giorno, viene profuso per la prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro.
L’attività ispettiva e i controlli sono stati effettuati a Piacenza, Monticelli d’Ongina, Vigolzone, Ponte dell’Olio, Castel San Giovanni, Borgonovo Val Tidone e Pontenure in una gelateria, un bar, alcuni cantieri edili, una ditta di trasporti, un’azienda agricola, un distributore di carburanti e un’azienda vitivinicola. Le violazioni accertate hanno riguardato l’assunzione di lavoratori in nero, alcuni sprovvisti di regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro, per aver adibito i lavoratori ad una mansione specifica senza la prevista formazione generale e l’idoneità alla mansione, per non aver elaborato il D.V.R. (documento di valutazione dei rischi), per aver installato dei sistemi di videosorveglianza in assenza di preventiva autorizzazione, per aver adibito al lavoro i lavoratori in assenza di visita medica preventiva, per non aver installato sistemi di protezione contro le cadute dall’alto e per non aver redatto il progetto della stabilità del ponteggio per le modifiche apportate.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE