Addio a Celli, il “sindaco” di Borgotrebbia: sempre generoso e indipendente
04 Dicembre 2023 04:31
Lo chiamavano il sindaco di Borgotrebbia, tanto gli stava a cuore il quartiere dove aveva messo radici quando si era trasferito a Piacenza. Graziano Celli, romagnolo di Rimini dove era nato nel 1941, se la sentiva sua la “Stalingrado” di Piacenza, appellativo di Borgotrebbia per quel 78 per cento di voti che nelle urne riversava al Partito comunista. Area urbana sanguigna e popolare. Come era lui, una vita da ferroviere e inossidabile militanza politica a sinistra di cui ha dato testimonianza nei mandati in consiglio comunale: l’esordio con Giacomo Vaciago sindaco, dal 1994 al 1998, con la casacca dei Democratici di sinistra nelle file della maggioranza, poi all’opposizione nei quattro anni – 1998-2002 – della giunta Guidotti (centrodestra), per tornare in maggioranza dal 2002 con il sindaco Roberto Reggi sui banchi del Partito democratico.
Un impegno politico generoso e con spirito spiccatamente indipendente, quello di Celli, scomparso l’altro ieri all’età di 82 anni, nel senso che quando non lo convincevano si smarcava dalle indicazioni del partito e in consiglio comunale capitava che votasse in dissenso. A viso aperto però, dichiarandolo in aula al microfono, così da non spezzare con il gruppo consiliare la lealtà di fondo a cui profondamente teneva.
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