Nonno, papà e figlio: “Donare sangue è una tradizione di famiglia che fa bene a tutti”
14 Dicembre 2023 05:56
Nonno, papà e figlio: tre generazioni di donatori di sangue nel solco di una tradizione famigliare in casa Libelli dal sapore genuino di altruismo. “Donare fa bene a chi dona e a chi riceve” le parole di Graziano Libelli che appena maggiorenne decise, insieme a un gruppo di amici, di seguire le orme del padre Fausto che di sangue ne ha donato così tanto da non ricordarsi neanche più quando ha iniziato. “Cominciai a Piacenza – spiega Fausto, classe 1936 – semplicemente perché mi piaceva l’idea di poter aiutare qualcuno, un estraneo, con un gesto così semplice”. Nel 74 nonno Fausto si trasferì con la propria famiglia dalla città a Carpaneto dove dopo qualche anno iniziò a fare parte della locale sezione Avis. Fausto, oltre a essere un campione di donazioni prima di dover smettere per raggiunti limiti di età, ha saputo trasmettere i valori della solidarietà al figlio Graziano che domenica scorsa ha completato la sua centesima donazione di sangue. E sapete chi c’era nel lettino al fianco di Graziano? Suo figlio Luigi che, appena diciottenne, proprio domenica – mentre il padre toccava la tripla cifra – ha iniziato la sua avventura nella famiglia di Avis.
“Sono emozionato e orgoglioso nel vedere mio figlio e mio nipote nella stessa stanza mentre donano il sangue” afferma nonno Fausto. Sentimenti che condivide con il figlio Graziano: “In passato abbiamo avuto bisogno di trasfusioni e sappiamo quanto sia importante donare – le sue parole – per questo invito i miei coetanei e tutti i genitori a consigliare ai propri figli di intraprendere questa attività”. “Sono contento di aver effettuato la mia prima donazione – racconta Luigi, il più giovane della famiglia -, nonno e papà mi hanno fatto capire sin da piccolo quanto fosse importante donare e ora sono pronto a dare il mio contributo”. L’Avis di Carpaneto attualmente può contare su 249 donatori effettivi. “Nel 2023 sono state consegnate 40 sacche di plasma e 305 sacche di sangue – riferisce la vicepresidente Cristina Villa -. Domenica scorsa insieme a Luigi ha donato per la prima volta Rachele Pasqualoni, anche lei diciottenne, una coincidenza che ci ha riempito di gioia e di speranza”. La gemma della solidarietà, grazie a questi esempi non può che continuare a fiorire.
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