Brani di lotta e di resistenza, da un gruppo di amiche nasce il coro dell’Infrangibile
15 Dicembre 2023 01:53
Fanno le insegnanti, le bariste, alcune sono in pensione. Eppure, cascasse il mondo, ogni giovedì puntuali alle sette di sera varcano la porta della cooperativa dell’Infrangibile. Tirano fuori gli spartiti, prendono la nota giusta e via. Si canta. Non ha ancora un nome ufficiale, anche se sulla locandina diffusa sui social c’è scritto Coro Infrangibile. E potrebbe essere quello giusto per rappresentare l’idea di un insieme di voci che non si infrange contro il logorio della vita moderna, non si fa atterrire dalla quotidianità che toglie spazio. Lo spazio se lo ritaglia ed è al giovedì sera. Sui tavoli della biblioteca Bruschini Ferri o su quelli del ristorante al piano superiore si imbandiscono canzoni: sono brani di lotta e di resistenza, che in alcuni casi si sono tramandati generazione dopo generazione, mentre in altri provengono dal panorama musicale più recente indie e non.
“Abbiamo incominciato poco più di un mese fa – spiega Daniela Bruschi che tiene un po’ le fila del gruppo – l’idea è nata spontaneamente dato che con alcune persone ci ritroviamo spesso alle commemorazioni partigiane sia a Monticello sia a Peli. Capita che si canti: così, parlandone con l’amica Marilisa De Riso abbiamo pensato di organizzare un coro”. All’ultimo incontro a dirigere i lavori era Maria Verdi, una che non ama apparire ma canta nell’Oltrecoro, il coro politico dell’Oltretorrente di Parma: è stata lei a distinguere fra bassi e contralti, a dare la nota giusta, a chiedere di provare e riprovare prima la “Cancion sin miedo” e poi “Il galeone”. Sul tavolo ci sono anche gli spartiti di “Figli dell’officina” e “El pueblo unido” con qualche bicchiere di vino per brindare a un coro che è nato. E che si spera faccia strada.
L’ARTICOLO DI ELISABETTA PARABOSCHI SU LIBERTÀ
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