Cresce il mercato del lavoro a Piacenza (+6%). In aumento anche gli “introvabili”
27 Dicembre 2023 16:28
Cresce il lavoro nel nostro territorio. I nuovi contratti previsti a Piacenza nel mese di dicembre 2023 e nel trimestre che va da dicembre 2023 a febbraio 2024 mostrano dati in crescita. Il mese corrente, infatti, si dovrebbe chiudere con l’attivazione di 1.580 nuovi rapporti di lavoro, vale a dire il 6% in più rispetto al dicembre 2022, mentre nel trimestre dicembre 2023/febbraio 2024 ne sono previsti 6.710, con una crescita del 5,5% rispetto agli stessi mesi invernali del 2022/2023.
L’andamento dei nuovi contratti, secondo le analisi elaborate dal sistema informativo Excelsior gestito da Unioncamere-Anpal in collaborazione con l’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia, non mostra, in generale, segni di criticità, anche se le previsioni appaiono molto differenziate tra i settori di attività. Le attivazioni previste a dicembre si concentreranno per il 65% nel settore dei servizi con 1.040 unità (-3,7% rispetto allo stesso mese del 2022) ed in particolare nei servizi alle imprese (580 unità) e alle persone (140), nei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (120 ingressi) e nel commercio (210 ingressi).
Nell’industria manifatturiera e nelle public utilities è prevista una crescita, con 440 nuovi contratti (140 in più rispetto al dicembre 2022), con il mantenimento dei livelli dell’anno precedente nel comparto delle costruzioni (110 unità). Le imprese che prevedono assunzioni sono pari al 13% del totale e continua ad aumentare la quota di candidati introvabili nei processi di selezione di personale da parte delle imprese della nostra provincia, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 52% dei casi, equivalenti a 821 profili per il solo mese di dicembre.
Le cause all’origine di queste difficoltà sono riconducibili in parte alla mancanza di candidati (nel 35% dei casi) e, in parte, all’insufficiente preparazione dei candidati (nel 12,2% dei casi), così come alla richiesta di profili che abbiano già maturato esperienze specifiche nei diversi ambiti di attività. Tra i profili più difficili da reperire emergono, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, di difficile reperimento sono i tecnici dei rapporti con i mercati (nel 74,1% dei casi), i tecnici della salute (nel 67,7%) ed i tecnici in campo ingegneristico (nel 29,7% dei casi). Riguardo l’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (nel 75,9% dei casi), gli esercenti ad addetti nelle attività di ristorazione (nel 72,3%), gli addetti alla segreteria e agli affari generali (nel 48%). Nel segmento degli operai, le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione di edifici (94,1%), di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (nel 79,2% dei casi), di fabbri ferrai costruttori di utensili (nel 78% dei casi).
“A tempo indeterminato si assume solo nel 26 per cento dei casi. Gli altri contratti sono tutti a termine o somministrati o in altre forme”. Lo sottolinea Michele Vaghini, segretario generale di Cisl Parma e Piacenza. Sia lui sia il segretario di Cgil Piacenza Ivo Bussacchini sono concordi nel sottolineare che “il sistema Piacenza tiene, ma ci sono dei chiaroscuri”.
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