Petardi e botti a Capodanno: ordinanza ignorata e sos alla polizia locale, ma zero multe

02 Gennaio 2024 12:54

Petardi e botti tra la notte di San Silvestro e Capodanno. Le esplosioni di artifizi pirotecnici hanno messo a rischio gli animali in città: sono state almeno trenta le segnalazioni ricevute dalla polizia locale di Piacenza, “in particolare per i cani spaventati” e “soprattutto nella zona della Farnesiana”, come spiega il comandante Mirko Mussi. “I proprietari – aggiunge – ci hanno contattato anche nei giorni precedenti al 31 dicembre, perché alcune persone avevano già iniziato ad accendere i petardi. I responsabili non sono stati individuati, trattandosi spesso di fenomeni isolati e difficilmente rintracciabili. Perciò – chiarisce Mussi – non sono state elevate le sanzioni”. E l’ospedale veterinario della Farnesiana è intervenuto su “tre o quattro cani e due gatti smarriti per la paura dei botti”, fanno sapere i responsabili.

“La polizia locale – prosegue il comandante Mussi – ha presidiato anche piazza Cavalli in occasione del concerto di Capodanno, insieme alle altre forze dell’ordine e con il coordinamento della questura, riscontrando alcune esplosioni di petardi in piazzetta Grida, portati sul posto nonostante i controlli ai varchi di accesso”. Gli agenti della polizia locale, però, non hanno elevato alcuna sanzione con l’obiettivo di “evitare problemi di ordine pubblico” per eventuali tensioni o proteste durante l’evento.

Va ricordato che il Comune aveva vietato, con un’apposita ordinanza, fuochi, petardi e artifizi pirotecnici su tutto il territorio cittadino, dalle 20 di domenica 31 dicembre alle 4 del mattino di lunedì 1° gennaio, a fronte di una multa di 500 euro. La misura è stata ignorata e a mezzanotte centinaia di fuochi hanno illuminato il cielo piacentino per salutare il 2023. Ci sono stati anche attimi di paura: l’episodio più grave e per certi versi significativo si è verificato nel pomeriggio di domenica, con un petardo lanciato in Duomo durante la messa presieduta dal vescovo Adriano Cevolotto.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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