Cresce la povertà a Piacenza. Idda: “All’Emporio solidale 1.107 persone in un anno”
04 Gennaio 2024 02:49
Il 2023 lascia un’eredità non gradita. Il suo nome è “impoverimento”. La conferma arriva dall’Emporio solidale – nato dalla collaborazione fra la Caritas diocesana, la Fondazione di Piacenza e Vigevano e il Comune di Piacenza – dove quotidianamente si presentano anche quelle famiglie che solo fino a poco tempo fa non avevano alcun bisogno di aiuto. “Attualmente accedono all’Emporio 163 nuclei familiari, per un totale di 841 persone, 324 sono i minori di 18 anni – spiega Mario Idda, direttore della Caritas -. Complessivamente, invece, nel corso del 2023 sono passati in Emporio 265 nuclei familiari, per un totale di 1.107 persone”. L’Emporio solidale è sorto nel 2019. Le cifre menzionate evidenziano come da allora il suo ruolo all’interno della comunità piacentina sia cresciuto di importanza.
Dopo un iniziale equilibrio, oggi all’Emporio si rivolgono più stranieri che italiani. Delle 841 persone che vi accedono attualmente, 312 sono italiani e 529 stranieri. Fra italiani e stranieri c’è una differenza: la facilità con la quale si riesce a trovare un’occupazione. “Per gli italiani è più semplice – dice Idda – per gli stranieri il limite linguistico ha invece un peso non indifferente. All’Emporio solidale abbiamo organizzato corsi di italiano, ma non sono corsi che consentono a chi li frequenta di potersi presentare al mondo dell’industria o dell’artigianato”.
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