Virus respiratorio più aggressivo, dieci lattanti in ventilazione forzata
26 Gennaio 2024 11:57
Passato il picco del Covid, archiviato quello l’influenzale, ecco che per i bambini più piccoli, i lattanti, arriva quello della bronchiolite.
“Sono almeno una decina i lattanti con infezione da virus respiratorio sinciziale – conferma il professor Giacomo Biasucci, direttore del Dipartimento materno infantile dell’ospedale -. La condizione critica dei piccoli colpiti dal virus, l’insufficienza respiratoria, richiede una ventilazione forzata non invasiva ma prolungata almeno per tre o quattro giorni”.
Si tratta di emergenze che, fortunatamente, superata la fase acuta, nell’arco di una settimana vedono un ristabilirsi della normale capacità ventilatoria. Per un solo caso, un bimbo di un mese è stato necessario l’invio al policlinico San Matteo di Pavia, perché si trovava al limite della necessità di una terapia intensiva neonatale.
“Il virus ogni autunno-inverno diventa endemico – chiarisce Biasucci – ma i casi di quest’anno sono particolarmente aggressivi in quanto a sintomatologia”.
Il virus respiratorio sinciziale è la causa principale dell’infiammazione che coinvolge le più piccole diramazioni bronchiali e della polmonite nei bambini di età inferiore ai due anni. Il contagio non rende completamente immuni, pertanto sono possibili casi di reinfezione, che solitamente si presentano in forma lieve. Può attaccare anche gli adulti e i bambini più grandi, ma in modo meno aggressivo. Solitamente genera una malattia respiratoria leggera che non richiede specifici trattamenti farmacologici.
La via di trasmissione primaria è quella aerea, tuttavia può essere trasmesso anche mediante contatto diretto con il materiale infetto e le secrezioni nasali contenenti il virus. La diagnosi del virus sinciziale si effettua mediante tampone molecolare, per identificare il patogeno nelle secrezioni respiratorie.
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