“Il destino del Maruffi non è questione privata”. La preoccupazione dei sindacati
02 Febbraio 2024 10:40
“Il destino del Maruffi non è solo una questione privata – il commento di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl all’indomani della seduta della Conferenza territoriale socio sanitaria che ha relazionato sulla complessa situazione della storica istituzione piacentina per anziani -. Abbiamo avuto un incontro che con un eufemismo può solo definirsi interlocutorio e nel quale il destino di settanta anziani e cinquanta operatori rimane tutt’ora sospeso in attesa dell’intervento di un possibile nuovo gestore oppure della chiusura della struttura. Di questa trattativa, dei suoi contorni rispetto agli immobili, alle ripercussioni sul servizio e sul personale al momento nulla trapela”.
“La vicenda è stata approcciata, ci pare – prosegue la nota -, come una questione privata perdendo di vista a nostro modo di vedere la proporzione della perdita per la comunità piacentina che si profila all’orizzonte. La Fondazione Maruffi non è soltanto una casa protetta per anziani non accreditata (scelta scellerata compiuta dalla Fondazione e di cui oggi si pagano le conseguenze), è una istituzione ed un patrimonio da generazioni a servizio della comunità piacentina, che svolge un servizio pubblico e che in ogni caso si perderebbe per sempre se la Fondazione venisse meno”.
Giudizio negativo, quello delle sigle sindacali, anche sulla prospettiva di separazione tra la sede storica di via Roma e quella di via Lanza, che risulterebbe ceduta a Proges e proseguirebbe in ogni caso l’attività. “Su questo trasferimento dovrà inoltre esprimersi l’autorità giudiziaria nell’ambito del concordato fallimentare, a tutela dei creditori – riferiscono Cgil, Cisl e Uil -. In questo contesto, nello svolgimento del proprio ruolo a difesa dei soggetti deboli, lavoratori e famiglie, le parti sociali non possono non rappresentare il timore che come spesso accade si socializzino le perdite e privatizzino i profitti”.
“Richiamiamo – continuano nella nota i sindacati – inoltre il principio di corresponsabilità dei gestori, in un sistema socio sanitario che riguarda tutti non si possono semplicemente “riconsegnare le chiavi” quando viene meno il vantaggio economico inizialmente previsto. I continui richiami alla sostenibilità del sistema socio sanitario da parte degli stessi gestori sono condivisibili, ma non possono essere a senso unico, ovvero solo in direzione del raccogliere risorse. La vicenda del Maruffi in questo rischia, purtroppo, di essere emblematica e di rappresentare un precedente negativo per quanto riguarda il presidio dell’interesse pubblico, non solo sul nostro territorio”.
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