L’assessore regionale Mammi a Piacenza: “Stato di calamità per la Peste suina”
15 Febbraio 2024 14:30
La peste suina africana, malattia virale infettiva che colpisce suini domestici e selvatici, corre veloce e lo scenario desta preoccupazione. Se ne è discusso oggi, giovedì 15 febbraio, a Piacenza, in un incontro organizzato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, insieme a rappresentanti di enti locali, associazioni agricole, industriali e Atc. Per la settimana prossima è già previsto un altro incontro, a Parma.
“In questa situazione, è assolutamente fondamentale un coinvolgimento forte del territorio – ha commentato Mammi-. Noi continuiamo a fare squadra, come sempre abbiamo facciamo in questa regione di fronte alla difficoltà. Ma il Governo, che abbiamo già sollecitato, non deve restare a guardare”.
L’incontro di oggi segue l’invio di una lettera ai ministri Orazio Schillaci (Salute) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità alimentare) da parte di Mammi insieme al collega Raffaele Donini (Salute): i due assessori hanno espresso preoccupazione per il diffondersi del virus della Psa sul territorio nazionale e in particolare da alcuni mesi in Emilia-Romagna, con inevitabile ripercussione in termini economici per le aziende del settore.
Nella lettera si chiede al Governo una dichiarazione di stato di calamità naturale, “per consentire alle produzioni che rientrano nelle zone di restrizione – allevamenti e aziende della trasformazione che subiscono i primi effetti della diffusione del virus – di accedere a benefici fiscali previsti dalla legge in casi di calamità, quali agevolazioni e sospensioni dei mutui o misure rivolte ai lavoratori”. A riguardo della peste suina il ministro Lollobrigida, a Piacenza per Tomato World, ha annunciato la nomina di tre sub-commissari: “Uno dei quali – ha spiegato – proveniente dalla Difesa per gestire i militari che interverranno nei territori interessati. Bisogna trattare la peste suina come una pandemia con l’obiettivo di estirparla da tutta Europa”.
Produzioni suinicole a rischio – Il valore delle produzioni suinicole solo in Emilia-Romagna è pari ogni anno a un miliardo di euro, con notevoli benefici non solo economici ma anche sociali per tutto il territorio, e un danno al settore porterebbe ripercussioni su tutto l’indotto, con conseguenze gravi per le comunità. Altro punto importante sul versante della commercializzazione delle carni lavorate, sono protocolli semplificati con i Paesi terzi, che tutelino il comparto, soprattutto nell’ambito delle produzioni di qualità: per questo gli assessori hanno chiesto al Governo “un impegno a salvaguardare le esportazioni che rappresentano il valore commerciale più importante negli ultimi anni, in particolare per le produzioni Dop e Igp, e che già ora vedono chiusure da alcuni Paesi e si teme che altri, in particolare quelli del Nord-America, possano aggiungersi”.
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