Piacenza universitaria con eventi e biblioteca più aperta: le promesse del Comune
18 Febbraio 2024 02:58
Piacenza città universitaria: sì, ma come? Nei giorni scorsi la trasmissione “Nel mirino” su Telelibertà ha approfondito il nuovo protocollo tra il Comune e i quattro atenei in città, dando voce ai rappresentanti degli studenti. Diverse le istanze emerse da parte dei giovani per concretizzare l’obiettivo messo nero su bianco: dalla necessità di rendere più efficiente il servizio bibliotecario all’auspicio di nuovi spazi aggregativi, fino all’idea di creare un’unica card universitaria con sconti e opportunità disponibili per i circa 5mila iscritti agli atenei (Conservatorio Nicolini, facoltà di Medicina, università Cattolica e Politecnico).
L’assessore comunale all’università Francesco Brianzi spiega: “L’apertura anticipata e la chiusura posticipata della biblioteca Passerini Landi, per permettere di studiare al meglio, sono previste nel protocollo siglato a palazzo Farnese. Ci attiveremo anche per promuovere ulteriori spazi di aggregazione. Rispetto all’accoglienza degli studenti, invece, il Comune ha ottenuto un finanziamento di oltre 200mila euro proprio per attrarre i talenti“. Riguardo la “giungla” di sconti, promozioni e offerte per gli universitari – opportunità promosse individualmente dalle singole associazioni e attività – l’assessore dice che “bisogna migliorare la comunicazione, ci sono già strumenti importanti, come la Younger card fornita dalla Regione e lo sportello Informagiovani in via Beverora”.
Alloggi, tema focale. Quali strutture sono “candidate” a ospitare nuovi spazi abitativi? “C’è un goal nazionale molto ambizioso – aggiunge Brianzi – da raggiungere entro il 2026. La palla è in mano al governo: non ci sono solo fondi europei da gestire, ma anche iniziative nazionali come la legge 338 del 2000. Piacenza c’è, e ci sono soggetti pubblici e privati interessati ad investire qui. Abbiamo la fortuna di avere l’impegno di Fondazione su Santa Chiara, e anche il Comune si sta muovendo su altri spazi. Prima di fare proclami bisogna capire meglio come verranno definiti i criteri di sostegno per queste nuove residenze. Di sicuro dobbiamo alzare il numero delle residenze attuali, che coprono il 10% degli effettivi iscritti, ma ricordiamoci anche che solo un 30% è fuori sede, e molti prediligono l’affitto”.
Affitti calmierati, quali agevolazioni in vista? “Il protocollo – risponde l’assessore – prevede l’istituzione di un fondo di garanzia affitti. È una buona pratica che puntiamo a realizzare. C’è poi sicuramente un tema informativo e culturale su strumenti come il contratto di locazione per studenti universitari. Dobbiamo sicuramente accompagnare la città e chi la sceglie per studiare e formarsi in questa direzione”.
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