Guerra delle birre in Regione: “Servono regole per somministrare in azienda”
25 Febbraio 2024 03:33
È la guerra della pinta. Quella che vede fronteggiarsi da una parte Confesercenti e dall’altra Unionbirrai e il consigliere regionale Matteo Rancan. Oggetto della contesa è una proposta di legge, discussa giorni fa in un’udienza conoscitiva in Regione, che ha come obiettivo “la valorizzazione e la promozione dei microbirrifici emiliano-romagnoli”. Ossia di quelle realtà che, secondo una legge del 1962, producono meno di 10 mila ettolitri di birra all’anno. E che possono vendere sia al privato sia ai locali, ma non fare somministrazione. Scopo della legge è dunque questo: garantire ai microbirrifici – nel Piacentino dovrebbero essercene una ventina secondo Confesercenti – la possibilità di servire le loro birre a chi vada in azienda.
“Proposta assurda” per Fiepet – “Soprattutto la proposta è di farlo in deroga alla legge 14 della somministrazione – tuona Cristian Lertora che la scorsa settimana ha rappresentato Fiepet Emilia Romagna all’udienza conoscitiva, partecipando insieme al direttore Fabrizio Samuelli – di fatto queste realtà non avrebbero la licenza dei pubblici esercizi, ma neppure diventerebbero agriturismi. Per noi è una cosa assurda: se vuoi entrare nel mercato lo fai rispettando le regole che valgono per tutti. E pagando le tasse come gli altri”.
Birra artigianale, settore in crescita – “Bisogna fare una premessa: in questi anni il settore della birra artigianale ha registrato un notevole incremento e non a caso questa proposta di legge è già approvata e applicata in altre regioni, dalla Puglia al Piemonte, dall’Umbria alla Lombardia – sottolinea Rancan – io sono il proponente, ma è stata sottoscritta da tutti i capigruppo dei gruppi politici regionali: segno, questo, che si sta lavorando insieme perché si comprendono le necessità di una filiera. Fra l’altro parliamo di aziende che quasi sempre si trovano in aree di provincia, lontane dalle città e “depresse”. Difficilmente può crearsi un conflitto con i pubblici esercizi”.
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