Un ospedale “piacentino” in Guinea Bissau: ad aprile la posa della prima pietra
25 Febbraio 2024 02:45
Si chiamerà ospedale “Santa Franca”, religiosa piacentina canonizzata da papa Gregorio X nel 1273. Ma si vuole richiamare anche la memoria di un’altra piacentina, l’avvocata Franca Montani, scomparsa nel 2022. E se c’è un progetto a cui dare un nome lo si deve a una cordata solidale nata soprattutto dal nostro territorio. A fine aprile una delegazione guidata, tra gli altri, dall’avvocato piacentino Michele Cattadori – in sinergia con l’organizzazione Round Table – poserà la prima pietra di una nuova struttura sanitaria in Guinea Bissau, nel villaggio di Jugudul: l’ospedale “Santa Franca” appunto, che nascerà per supportare le giovani partorienti, perché la morte di donne incinte e neonati rappresenta una vera e propria emergenza a causa della carenza di cliniche vicine, la mancanza di standard igienici e l’inadeguatezza dei trasporti per raggiungere in tempo le sale parto.
Da qui, dunque, l’iniziativa benefica avviata a partire anche dal Piacentino, in stretto contatto con il dottor Dionisio Cumbà, medico originario della Guinea Bissau e residente a Milano. Obiettivo: terminare il cantiere dell’ospedale “Santa Franca” “entro un anno”, afferma l’avvocato Cattadori. Dopodiché Cumbà farà ritorno nel suo Paese per “seguire direttamente il funzionamento della struttura sanitaria”. Il budget totale necessario per completare l’opera “ammonta a circa 300mila euro” e, ad oggi, “i fondi raccolti coprono il 70 per cento”.
L’appoggio del Vaticano – Il programma dell’ospedale “Santa Franca” ha ricevuto anche la benedizione del Vaticano: il gruppo è in possesso, infatti, di una pergamena siglata dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede. Il progetto tecnico è stato realizzato e donato dall’architetto Emiliana Bruschi: “Il nucleo principale ruoterà attorno a un edificio che richiama la forma di un uovo, simbolo di vita”.
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