Il corteo di trattori arriva in via Colombo: “L’agricoltura non deve morire”

“L’agricoltura non deve morire”. Circa ottanta trattori da tutta la provincia, in particolare dalla montagna piacentina, sono arrivati in città per chiedere “prezzi giusti e competitivi per i prodotti di qualità”, stop alla concorrenza sleale, interventi seri di contenimento della fauna selvatica e la revisione delle politiche europee. Nel pomeriggio il lungo corteo di trattori guidato da un asinello e un agnello ha sfilato lungo via Cremona, via Caorsana e per tutta via Colombo. Arterie chiuse al traffico durante il passaggio del corteo animato da clacson e fischietti. “Chiediamo prezzi giusti e rispetto – il monito di Alberto Rossi, manifestante che ha sfidato la pioggia di queste ore -. Non ci servono tante cose per andare avanti, possiamo fare a meno dell’Europa e di tutti”. “Non è una protesta ma l’ennesimo tentativo di dialogo – spiega Sara Barbieri, in rappresentanza degli agricoltori che hanno partecipato alla manifestazione -. Bisogna capire che i problemi dell’agricoltura sono problemi di tutti”.

Presidio in via dell’Artigianato – I trattori hanno occupato per l’intera giornata il controviale di via dell’Artigianato, nella zona della Caorsana. In mattinata si è svolto un incontro tra una delegazione di agricoltori piacentini e Giovanni Bonoretti, dirigente regionale del settore Agricoltura, caccia e pesca. “La Regione cercherà in tutti i modi di aiutare gli agriclturi a uscire da questo momento di crisi” le sue parole. Tra le grandi problematiche quelle legate alla fauna selvatica, non solo cinghiali ma anche l’aumento esponenziale di lupi: “Bisogna ragionare e trovare soluzioni – spiega Bonoretti -. Al momento la cosa più opportuna da fare è l’installazione di apposite reti anti-lupo”. “Andando avanti di questo passo nell’arco di dieci anni non ci saranno più agricoltori e allevatori in montagna – commenta l’imprenditore agricolo Severino Gallini -. Servono risposte e fatti concreti. Nessuno in questo momento investirebbe in pascoli in collina e montagna”.

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