Star bene, Franco: “Ridurre l’inquinamento salva 5mila malati di Bpco all’anno”
29 Febbraio 2024 22:30
Piacenza è tra le città più inquinate in Europa e i numeri ormai sono allarmanti per quel che riguarda le cause scatenanti delle malattie respiratorie. Un tema di attualità che è stato dibattuto a “Star Bene” in onda su Telelibertà: ospiti della conduttrice Marzia Foletti, ne hanno parlato Cosimo Franco, primario di Pneumologia dell’ospedale di Piacenza, Sara Chiesa, pneumologa dell’ospedale, il professor Luigi Cavanna direttore scientifico della trasmissione, e Francesco Sabbadini, direttore della medicina del lavoro di Asia Group nuovo sponsor del programma.
Si calcola che ormai tra il 3 e il 7% delle malattie sono causate dall’ambiente e dall’aria cattiva, il dottor Franco ha evidenziato le due peggiori “che sono broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e asma bronchiale. La Bpco è la terza causa di malattia di morte del mondo da tanto tempo e quindi non stiamo facendo niente per mandarla giù dal podio, causata purtroppo proprio da gas nocivi e fumo di sigaretta. In Italia ci sono tre milioni di malati di Bpco e ognuno di essi costa 3.500 euro all’anno, si muore più di questa che di infarto. Se però riuscissimo ad abbassare l’inquinamento potremmo salvare ben 5mila vite all’anno. Noi abbiamo riaperto il Centro Antifumo dopo il Covid perché bisogna fare una lotta importante contro questa cattiva abitudine”. C’è anche il tumore del polmone tra le patologie più mortali, come ha aggiunto Chiesa: “Una delle neoplasie con il più alto impatto, purtroppo non riusciamo a essere ancora precoci nella diagnostica e nessuna campagna di screening è stata capace di ridurre la mortalità. Nel 2023 abbiamo diagnosticato 154 nuove neoplasie e sono numeri sempre molto consistenti che seguono un trend in costante aumento”.
Malattie che possono essere prevenute con un sano stile di vita. “Un fattore di rischio è l’obesità – ha detto Cavanna – per cui ci sono dei comportamenti che noi stessi possiamo cambiare, dobbiamo fare ogni sforzo sulla prevenzione perché ci sono le terapie accurate, ma costano dai 3mila ai 10mila euro e impattano molto sul sistema sanitario”. Chi rischia di più? Secondo Sabbadini “chi lavora nei settori della chimica, della lavorazione della plastica e della saldatura su acciaio Inox. La tecnologia ha aiutato a ridurre le emissioni in atmosfera, sicuramente con gli accorgimenti odierni riusciamo a salvare delle vite con delle semplici mascherine e il disincentivare l’abitudine al fumo”.
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