Piacenza social tra luoghi comuni e luoghi da scoprire a “Nel Mirino” su Telelibertà
01 Marzo 2024 22:32
Il mondo dei social è stato al centro della puntata di stasera, 1° marzo, di “Nel Mirino” su Telelibertà. Gli ospiti del direttore Nicoletta Bracchi e del giornalista Thomas Trenchi sono stati Cecilia Pizzaghi, responsabile marketing del Gruppo Libertà e Francesca Comolli, social media e di Altrimedia, che da anni si occupano di “portare verso il futuro” la tradizione. Insieme a loro tre esperti content creator digitali “local”, come amano definirsi loro: Gabriele Paratici di “Piacenza Memes”, Francesca Confalonieri di “Piacenza Segreta” e Giulia Golino.
Social e aziende – Comolli in poco tempo ha preso in carico tutta la “rete” dei clienti. “Sono qui dallo scorso luglio – ha raccontato – e mi occupo dei social dei clienti, da quelli storici a quelli che vogliono iniziare a collaborare. Io ho studiato storia dell’arte e poi mi sono resa conto che il mio mondo era un altro, per questo mi sono specializzata in comunicazione”. Serve intuito per capire con chi si ha a che fare, per esempio “i più giovani preferiscono Instagram e i più adulti Facebook, ecco perché ogni contenuto deve essere pensato in base al social sul quale verrà pubblicato. Il nostro lavoro è da “pionieri”, dobbiamo provare prima cose che non sono ancora utilizzate per comprendere che cosa potrà piacere agli utenti”.
Un falso mito? “Il numero dei followers che deve essere altissimo, è meglio invece averne non così tanti ma che siano tutti attivi”. Fare rete con i social è il vero futuro: “Quando pensiamo a un’azienda dobbiamo pensare al territorio e servirebbe quindi un tavolo di lavoro per far ingranare questa macchina, la collaborazione tra social e aziende sarebbe davvero importante. Le aziende per esempio hanno un ufficio marketing, ma non uno social che sarebbe un ottimo strumento per dare valore”.
Marketing territoriale – Valorizzare le nostre bellezze piacentine è uno dei “must” del Gruppo Libertà che lo fa da tempo attraverso “Scopri Piacenza”, il portale della promozione territoriale disponibile sul sito www.liberta.it. Uno strumento utilissimo per i piacentini come ha ricordato Pizzaghi: “Scopri Piacenza è nato nel periodo post Covid come guida turistica, oggi è più un taccuino per la propria giornata da aggiornare secondo gli interessi personali. Libertà secondo me ha il dovere di tenere conto di questi aspetti per far crescere il territorio, infatti gli utenti ci conoscono e vedono in noi un punto di riferimento”.
Una realtà che dura da ben 140 anni non può fare a meno di guardare al futuro: “Io sono qui da due anni e lo vedo, c’è tutto un mondo dietro. È un mondo esteso che merita di essere valorizzato, devono essere accessibili e allo stesso tempo in grado di mantenere una certa autorevolezza. Per questo collaboriamo con i giornalisti per veicolare le notizie in maniera diversa dagli altri mezzi di comunicazione e gli utenti sono molto attenti nel cogliere le differenze”.
Il mondo dei meme – Divertenti e taglienti, i ragazzi di “Piacenza Memes” sono ormai conosciutissimi e molto amati dai piacentini. “Questo perché noi piacentini abbiamo un lato ironico, non siamo così freddi come ci dipingono – ha spiegato Paratici – la pagina è nata nel 2017 con due obiettivi: dare leggerezza in un mondo che ne ha bisogno e valorizzare le nostre eccellenze, in particolare quelle gastronomiche. Il nostro target è giovane, ma abbiamo anche piacentini che sono andati all’estero e perdono magari quelle espressioni usate dai nonni che proprio noi ripeschiamo”. Memorabile il meme “sulla vittoria della Coppa Italia da parte della Gas Sales che giocava sul termine “coppa” associato al salume”.
Per i piacentini il cibo è una cosa seria e se ne è resa conto Confalonieri che ora ha una pagina da 19900 followers: “Spesso non ci si rende conto di quello che si può ammirare in giro e io lo mostro con uno sguardo diverso, voglio proprio raccontare Piacenza attraverso i miei occhi, dai posti che vedo ai cibi che mangio. Noto che la maggior parte sono persone del territorio, sono super interessati a tutto ciò che è mangereccio, bisogna però fare sempre molta attenzione perché il piacentino non accetta errori, soprattutto sul cibo…”.
Da qui una considerazione: se si facesse squadra anche attorno ai social si riuscirebbe a valorizzare meglio Piacenza. “Secondo me Piacenza è considerata a torto una città per vecchi – ha sottolineato Confalonieri – quello che manca è invece la capacità di fare rete e la comunicazione tra pubblico e privato”.
“Verissimo, infatti le mie porte sono sempre aperte perché i social sono condivisione – ha aggiunto Golino – le persone più giovani usano i social per informarsi su salute e temi simili, ci sono scienziati e medici che si raccontano. Poi c’è l’intrattenimento che si può fare in modi diversi con dei valori specifici, il mio è quello della correttezza che per il pubblico è fondamentale. Sono riuscita recentemente a fare un progetto, un tour sul territorio che ha raccontato Piacenza come destinazione turistica nel weekend sotto vari punti di vista, un esempio di ciò che si può fare con questi strumenti”.
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