Peste suina, Confagricoltura scrive a Monica Patelli: “Necessari interventi urgenti”
19 Marzo 2024 18:22
Una missiva con richieste e proposte alla presidente della cabina di regia provinciale per contrastare la peste suina africana, Monica Patelli, è stata inviata oggi (19 marzo) dalla sezione di prodotto carni bovine e suine di Confagricoltura Piacenza. Una sezione che si è riunita qualche giorno fa per condividere lo stato avanzamento lavori della cabina e al contempo aggiornarsi sullo stato dell’emergenza.
Gli allevatori riuniti hanno discusso una serie di questioni pratiche su modalità e tempi degli spostamenti, autorizzazioni e quant’altro sta costituendo problema, soprattutto, hanno congiuntamente deciso di portare il loro contributo all’interno della Cabina per il tramite di Giovanna Parmigiani, presidente di sezione di prodotto, che siede in loro rappresentanza all’interno della Cabina medesima e di incalzare l’organismo i cui tempi, ad avviso degli allevatori, sono troppo dilatati e incompatibili con la situazione.
“I suinicoltori – si legge – ritengono che le tempistiche ad oggi fissate per gli incontri di aggiornamento della cabina siano incompatibili con l’emergenza e chiedono, comprendendo l’impossibilità di indire riunioni collegiali più ravvicinate, un’informazione, attraverso report e verbali, almeno settimanale sulle azioni messe concretamente in campo dalla cabina nel tempo intercorrente tra gli incontri. Si evidenzia che la mancanza di celle frigorifere per stoccare le carcasse nel rispetto delle norme costituisce ad oggi un impedimento pesante all’aumento degli abbattimenti e si chiede alla presidente della cabina di regia che si interfacci con l’Ausl affinché venga velocemente risolto il problema”.
Inoltre, la sezione ha sottoscritto la proposta – già presentata in cabina dalla propria presidente – di autotassarsi per contribuire nella messa a disposizione delle attrezzature agli Atc per incrementare efficacemente agli abbattimenti.
“Viene ribadita – prosegue la nota – anche la disponibilità a fornire un incentivo economico anche per gli abbattimenti, parimenti si richiede che almeno una parte dei fondi che la Regione ha dichiarato di poter mettere a disposizione per la gestione dell’emergenza vengano destinati alla copertura delle spese di caccia sostenute dai bioregolatori, specificatamente si chiede che venga stanziato un incentivo superiore e dedicato per l’abbattimento delle femmine di cinghiale”.
Non ultimo, la sezione (riportando le “criticità commerciali e il diffuso deprezzamento delle carni conferite ai macelli, ancorché perfettamente sane”) evidenzia che “di fronte al permanere di questo danno, che sta spingendo oggi a vuotare domani a chiudere gli allevamenti, la parte produttiva si potrebbe vedere costretta, al fine di ottenere per lo meno la moratoria sui mutui e adeguati sgravi fiscali, a far avanzare nelle sedi competenti la richiesta di attuazione dello stato di emergenza, pur consapevole che ciò implicherebbe il parallelo blocco di tutte le esportazioni nazionali delle prestigiose produzioni suinicole”.
In sostanza, la sezione chiede che siano adottati “improrogabili interventi urgenti per una situazione che si fa di ora in ora più grave”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE