Piacenza, ok della giunta all’anello ciclopedonale che collega il centro al lungo Po

19 Marzo 2024 17:22

La Giunta comunale ha approvato in linea tecnica, nella seduta odierna, il progetto
dell’anello ciclopedonale che collegherà in sicurezza il centro storico di Piacenza e il lungo Po: un’opera cofinanziata dalla Regione Emilia Romagna con uno specifico bando, nell’ambito dell’Azione 2.8.1 del PR FESR 2021-2027, per il quale la candidatura di
Piacenza è risultata quarta in graduatoria su 90 proposte pervenute. “Un risultato
importante – sottolinea l’assessora all’Ambiente Serena Groppelli – che oggi ci
permette di dare concretamente il via a quel piano più ampio di riqualificazione e
riavvicinamento della città alle sponde fluviali, di cui il percorso ciclopedonale è il
primo, fondamentale tassello”.

Il progetto, redatto dalla spin-off del Politecnico Studio + Lento, prevede un tragitto
complessivo di oltre 3.4 km, con partenza da viale Risorgimento all’altezza di
Palazzo Farnese – dove si interverrebbe anche, come previsto dal Biciplan, per
restringere e mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale all’intersezione con
piazza Cittadella – e ritorno sul lato opposto, in corrispondenza delle scuole, tenendo
separati i due sensi di marcia per garantire spazi più ampi e una fruibilità maggiore
rispetto alla situazione attuale. Raggiunta Barriera Milano, l’itinerario ciclopedonale
costeggerà l’arena Daturi e l’adiacente parcheggio – sulla cui segnaletica orizzontale,
mantenendo inalterati gli spazi di sosta disponibili, si procederà a un riassetto per
lasciare uno spazio più largo alla pista ciclabile, raggiungendo così le Mura
Farnesiane e Porta Borghetto. Da lì, sfruttando l’attraversamento pedonale esistente,
si procede in direzione del fiume.

Obiettivo dell’opera – “L’obiettivo – spiega l’assessora Groppelli – è quello di rendere l’intero percorso più accessibile e protetto, soprattutto nei punti di collegamento che ad oggi risultano discontinui o interconnessi in modo non adeguato. Basti pensare, per fare solo un esempio, che gli approfondimenti tecnici rilevano in buone condizioni solo i circa 650 metri in cubetti di porfido, mentre oltre 2.5 km tra asfalto, sabbia e ghiaia fine risultano dissestati e necessitano di manutenzione. Altri tratti sono privi di zone
d’ombra, scontano una segnaletica vetusta o la presenza di ostacoli difficili da
aggirare, nonché misure di tutela e separazione non sufficienti rispetto al traffico
veicolare”.

Intervento – “La pavimentazione verrà uniformata con l’utilizzo di materiale drenante specifico – anticipa Serena Groppelli – e si metterà a nuovo l’impianto di illuminazione nel sottopasso che da via XXI Aprile immette su di via Del Pontiere, dove prevediamo anche un intervento di abbellimento grazie alle opere di street art e la sostituzione del parapetto attuale, troppo basso, con una barriera di protezione più alta. In
corrispondenza del secondo sottopasso, non potendo inserire una corsia separata per
le biciclette, sarà installato invece un semaforo a chiamata, mentre tutta l’area che
costeggia il fiume sarà soggetta ai limiti di velocità della Zona 30”. In via Del
Pontiere si innesterà, in futuro, anche il collegamento con il tratto piacentino della
ciclovia Vento.

Costo dell’opera – Il costo complessivo della nuova infrastruttura ciclopedonale è di 1 milione e 159 mila euro, di cui oltre 833 mila finanziati dalla Regione Emilia Romagna e i restanti 325 mila circa a carico del Comune di Piacenza. Il termine dei lavori è previsto entro il 30 settembre 2025, con successivo collaudo entro la fine dell’anno. “E’ un progetto a cui teniamo molto – chiosa l’assessora Groppelli – perché crediamo sia
indispensabile, nell’ottica di restituire alla collettività le sue aree fluviali e ricucire il
legame con il Po, creare le giuste condizioni perché ciò possa avvenire non solo in
piena sicurezza, come è doveroso se vogliamo incentivare la mobilità dolce, ma
anche rendendo piacevole l’esperienza del cicloturismo e favorendo, così, il legame
tra la bellezza dei monumenti e quella dei nostri paesaggi golenali”.

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