“Lo specchio di Piacenza”: con Gilda Bojardi sulle strade del design contemporaneo

26 Marzo 2024 22:13

Gli occhi su un mondo che rappresenta un’opera corale, oltre la mera esibizione artistica, abbracciando concetti di design, creatività, innovazione e ricerca. Un’esperienza che alimenta l’animo di chi si nutre di curiosità cercando di catturare ogni sfumatura e ogni dettaglio. È uno sguardo profondo e penetrante che abbraccia le infinite possibilità dell’estro umano, trasformando ogni singolo elemento in una nota armoniosa all’interno di un grande concerto visivo e concettuale.
È lo sguardo di Gilda Bojardi, da 30 anni direttrice responsabile della rivista “Interni” ed ideatrice del FuoriSalone di Milano.
È lei l’ospite che ha caratterizzato il decimo episodio di “Lo specchio di Piacenza”, il programma di Telelibertà scritto e condotto dalla direttrice Nicoletta Bracchi.

L’ospite: da fiorenzuola a milano

Originaria di Fiorenzuola, Gilda Bojardi attualmente è assessora alla Cultura del Comune di Castell’Arquato dove torna nei weekend per assaporare gli squarci meravigliosi della collina piacentina.
La sua quotidianità è concentrata, però, su Milano, città che ha scoperto da ragazza quando studiava in “Statale” alla facoltà di Giurisprudenza. “Mi sono iscritta alla Statale, rapita soprattutto per la bellezza degli spazi. Ma ho capito presto, dopo la laurea, che la professione di avvocato non corrispondeva pienamente alle mie aspirazioni. Da giovane devi seguire le tue passioni, facendo scelte anche con un poco di sana incoscienza. Milano è una città per tutti, tante le possibilità offerte, basta saperle cogliere. Dona occasioni, la mia è arrivata con la rivista “Interni”, magazine di interiors e contemporary design fondato nel 1954. Sono diventata direttrice nel 1994. Sotto la mia guida, con il supporto indispensabile di un team preparato ed affiatato, la testata si è trasformata in un vero e proprio ecosistema di pubblicazioni, diventando uno dei più influenti network internazionali nel campo del design e dell’architettura. Mi sono dedicata ad una professione che ha messo la rivista al centro di un piattaforma di comunicazione, articolata tra carta stampata, web ed eventi. L’evento – ha aggiunto – si traduce nella creazione di mostre con un focus sul design e le sue varie accezioni. Design per me è performance, progetto, incontro. E l’incontro trova il suo apice nel dialogo tra progettisti, imprese e luoghi”.

l’ideazione del fuorisalone

Nel 1990 Gilda Bojardi ha dato vita al FuoriSalone, trasformando la “Design week” milanese in un’occasione straordinaria per celebrare il genio, presentare progetti e offrire nuove visioni con una finestra sul globo: “I segnali erano già presenti in quegli anni – ha rammentato durante la vivace chiacchierata con la direttrice Bracchi – io ho avuto il merito di mettere insieme tante capacità, progettisti, influenze.
Celebriamo gli oltre 30 anni di FuoriSalone con un volume che racconta la genesi, lo sviluppo e il significato di una manifestazione che ha cambiato il volto di Milano e del design per sempre. La kermesse, ogni anno, accoglie almeno 500 eventi”.
Le parole della giornalista originaria di Fiorenzuola sono un invito a osare, a guardare al di là dell’oggi, a immaginare nuovi scenari e nuove possibilità. “Le tendenze – ha sottolineato – sono come una brezza nell’aria: devi saperle annusare, fiutarle e trasformare in notizia ciò che qualcuno ha suggerito. Ogni individuo ha una prospettiva unica e personale, quindi non tutti vediamo le stesse cose, né cogliamo le stesse opportunità. Il mio compito è cogliere al volo una scintilla di creatività e trasformarla in qualcosa di nuovo e stimolante. Quando trovo un’idea che mi entusiasma, mi auguro sempre di essere la prima a renderla di dominio pubblico, un’esperienza che mi regala eccitazione, un’adrenalina impagabile. La pandemia? Ha rappresentato un momento terribile ma ha anche portato nuove prospettive. La nostra casa, ad esempio, non è più solo un luogo in cui vivere, ma è diventata un ambiente polifunzionale, fluido, un luogo di sosta non solo passaggio. Questo cambiamento ha influenzato anche il modo in cui lavoriamo: le vecchie routine sono state ridefinite, dando spazio a nuovi modi di relazionarsi, più flessibili e adattabili alle esigenze della nostra vita moderna”.

I premi della professione

Il percorso professionale di Bojardi è stato costellato da numerosi premi, che testimoniano il suo impegno e la sua dedizione nel campo del design e della cultura. La Laurea Magistrale ad honorem in Interior and Spatial Design del Politecnico di Milano è solo uno degli ultimi riconoscimenti. Il primo, nel 2005, con l’Officier des Arts et des Lettres, assegnato dal Ministero della Cultura di Francia. Spicca il prestigioso Compasso d’Oro alla carriera, conferitole nel 2020. Nel 2007 ha ricevuto, per l’ideazione del FuoriSalone, anche l’Ambrogino d’Oro, attestato che celebra personalità eccellenti in grado di distinguersi nel loro campo, contribuendo in modo significativo allo sviluppo del capoluogo meneghino. Una vita in viaggio come curatrice di mostre internazionali arrivando in Cina, Messico, Brasile. E poi gli incontri che sanno di amicizia e svolta: da Ettore Sottsass a Ernesto Gismondi e Philippe Daverio, da Gillo Dorfles a Alessandro Mendini e Michele De Lucchi.

Indossando i panni di assessora, Gilda Bojardi ha ricordato la collaborazione con il conterraneo, “poeta della luce”, Davide Groppi e il volume “Il genio ribelle. Luigi Illica una vita da Bohème”, a cura di Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera, realizzato con l’obiettivo di far conoscere ben oltre i confini locali la poliedrica figura del librettista arquatese, pubblicazione promossa dal Comune di Castell’Arquato e dalla Fondazione Donatella Ronconi ed Enrica Prati.

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