Emergenza peste suina, cambiano le regole anche per le attività di pesca
08 Aprile 2024 17:21
Peste suina africana e gli effetti sulle regole connesse alla pesca e alla vigilanza. La polizia locale ha organizzato un incontro con le associazioni ittiche incentrato sull’informazione e la sensibilizzazione riguardo i comportamenti da tenere per tutte le attività all’aperto.
L’incontro si è tenuto nei giorni scorsi nella sede del Coni di Piacenza dove il comandante della polizia locale della Provincia Luigi Rabuffi e l’ispettore Matteo Re, hanno incontrato le associazioni Aeop, Ak, Anlc, Arci, Enal, Fipsas, Ital e Pronatura.
Ai sensi delle ordinanze del commissario straordinario alla peste suina africana e quella del presidente della Regione Emilia-Romagna, anche l’attività di pesca e quella di vigilanza in zona di restrizione (I e II) devono infatti sottostare a una serie di regole di biosicurezza che è apparso necessario dettagliare ed evidenziare.
Emergenza peste suina, ecco cosa fare
Per la consapevolezza delle norme di biosicurezza, nei territori in zona di restrizione di tipo II il Comune competente deve provvedere all’affissione di apposita segnaletica – con le informazioni principali sulla malattia, i divieti, i comportamenti corretti da adottare – su ogni strada di ingresso alle zone infette e all’ingresso dei centri abitati.
Le misure generali di biosicurezza devono essere rispettate non solo nell’ambito dei piani di controllo della specie cinghiale in corso, ma per tutte le attività umane all’aperto: attività agrosilvocolturali, biking, trekking, ricerca di funghi e tartufi, manifestazioni religiose, eventi ludici, picnic e campeggi, ma anche monitoraggio ambientale/faunistico e pesca dilettantistica e sportiva.
Disinfettanti e cambio calzature
Il comandante Rabuffi e l’ispettore Re hanno sottolineato il grande lavoro che, anche in concomitanza con la bella stagione, attende anche le guardie ittiche volontarie sia per l’attività di vigilanza in zona D (acque pregiate) sia per la fondamentale attività informativa e di sensibilizzazione che va svolta, a 360 gradi, in relazione ai presidi necessari e alle accortezze alle quali si deve assolvere ad ogni uscita: occorre ad esempio munirsi di disinfettanti, provvedere al cambio delle calzature, lavare ad almeno 60 gradi gli indumenti utilizzati.
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