Anziani, focus sul welfare piacentino: “La nostra città si prende cura della terza età”
12 Aprile 2024 22:15
Piacenza è una città di anziani. A “Nel mirino”, la trasmissione di Telelibertà condotta da Nicoletta Bracchi con il giornalista Thomas Trenchi, lo confermano i numeri portati dall’assessora ai servizi sociali Nicoletta Corvi. “Nel Comune di Piacenza i cittadini che hanno oltre 65 anni sono 25.464, che corrispondono al 24,6% della popolazione, mentre gli over 75 sono 14.104, una percentuale del 13,6%. Si tratta di numeri importanti”.
LA GERIATRIA
Durante la trasmissione si è approfondito il tema sotto il profilo medico e per quanto riguarda le strutture dedicate a chi è più in là negli anni. Pasquale Turano, direttore del reparto di Geriatria dell’Ausl, racconta che “i pazienti in cura sono stati lo scorso anno 3.683 e sono state erogate oltre 6mila prestazioni» e che la prevenzione gioca un ruolo fondamentale perché «conosciamo più di 100 malattie che evolvendosi possono avere effetti secondari che producono disturbi cognitivi”.
l’assistenza domiciliare
“Bisogna potenziare i servizi domiciliari e le strutture devono essere rivolte solo a chi non può restare in casa – continua – l’obiettivo è prenderne in carico il 10%”. Gli ospiti della trasmissione concordano sul fatto che “potenziare i servizi per la domiciliarità è fondamentale“, così come i centri diurni. Questi ultimi, afferma il medico Renato Zurla, consentono alla famiglia di riposarsi, inoltre “sono un luogo dove si impara a convivere con gli altri, dove si gioca a carte, ma si fa anche palestra”.
Durante la trasmissione è stato mostrato il video di una caregiver familiare. Molto deve essere fatto per dare supporto a queste persone. “Noi quotidianamente parliamo con i familiari – dice Maria Luisa Contardi, vicepresidente di Unicoop – i loro bisogni sono cambiati, lo stesso servizio domiciliare non è più quello di dieci anni fa: si è usciti dalla logica prestazionale del servizio”. “Senza contare – aggiunge – che anche la telemedicina andrà rafforzata”.
LE LISTE D’ATTESA
Per quanto riguarda le liste di attesa per entrare nelle case di riposo, in cinque anni i tempi sono quasi raddoppiati: per accedervi, da una media di 273 giorni con 589 domande nel 2019 si è passati a 466 giorni con 441 nuove richieste nel 2022, fino ai 459 giorni nel 2023.
“Nel posizionamento della persona nella graduatoria si tiene conto della situazione sanitaria – dice l’assessora Corvi -, ma anche di quella socioassistenziale, ovvero se l’anziano è solo oppure ha eredi”. “Si ha così un punteggio maggiore per i casi più gravi, fermo restando che non lasciamo in attesa chi ha i bisogni più urgenti. Quando si parla di tempi di attesa è inoltre considerata la data in cui la persona ha fatto domanda, non quella in cui è stata valutata”.
È Piacenza una città a misura di anziani? L’assessora Corvi ricorda che “l’amministrazione destina 3.5 milioni agli anziani e che mille di loro seguono attività ricreative”. “Sì – chiude – la nostra è una città che si prende cura della terza età”.
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