A Star Bene l’anestesista: “È il direttore d’orchestra nella medicina moderna”

19 Aprile 2024 02:00

Marzia Foletti (al centro) insieme agli ospiti della recente puntata di “Star Bene”

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Lo si può chiamare in tanti modi ma in fondo l’anestesista è quello del “conti fino a dieci”, quello che dice stop al dolore. Ma non solo. Se n’è parlato nell’ultima puntata di “Star bene”, la trasmissione in onda su Telelibertà condotta dalla giornalista Marzia Foletti. È l’occasione per tracciare un confine: la data spartiacque è il 1846, c’è un prima e un dopo.

“Con la prima anestesia si va verso la medicina moderna – spiega Ruggero Corso, direttore dell’Anestesia Aziendale dell’ospedale di Piacenza – la prima a nascere è quella generale, ma negli ultimi trent’anni ci siamo resi conto che possiamo arrivare a fare delle anestesie loco-regionali con una sedazione molto moderata”.

gli anestesisti e la pandemia

C’è poi un altro spartiacque cronologico: è il 2020, l’anno della pandemia, quella che sotto i riflettori mette l’impegno dei medici. “Gli anestesisti danno un contributo fondamentale – continua Corso – eppure quasi un paziente su due non sa che l’anestesista è un medico. E poco si conosce anche il suo ruolo nell’emergenza urgenza o nella terapia del dolore. È il direttore d’orchestra, anche se lavora in squadra. Ed è come un sarto: deve ritagliare l’anestesia su quello specifico paziente”.
“È vero, i pazienti conoscono poco o nulla la figura dell’anestesista-rianimatore – gli fa eco l’oncologo Luigi Cavanna – ma quando lavoriamo in ospedale è una delle prime figure che facciamo chiamare perché è capace di risolvere l’emergenza. Da sempre è una grande sicurezza”.

PREPARAZIONE CONTINUA

Una sicurezza basata su una preparazione continua: “Le novità arrivano di anno in anno con l’aggiornamento delle linee guida – fa presente Tommaso Rossi, dirigente medico dell’Anestesia aziendale – noi siamo obbligati ad aggiornarci e applicare sul campo l’anestesia più adatta a quel paziente in quel dato momento”.

NELLA MEDICINA DEL LAVORO

A chiudere con uno sguardo sulla medicina del lavoro è Francesco Sabbadini, direttore della Medicina del Lavoro di Asia Group: “La normativa impone che nei luoghi di lavoro sia organizzato un quadro di emergenza ossia un gruppo di persone che ricevono una formazione per attivare il 118 o il 112 – spiega – gli addetti al primo soccorso seguono un corso teorico e pratico tenuto da medici in cui vengono insegnate le nozioni principali”.

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