Sventò un femminicidio con una telefonata, ora Emanuele è Alfiere della Repubblica
27 Aprile 2024 16:41
C’è anche un giovane piacentino tra i 29 nuovi Alfieri della Repubblica. Si tratta di Emanuele Nicola Affaticati, di sedici anni e residente a Fiorenzuola, che è stato insignito dell’onorificenza “per aver sventato, con coraggio – si legge nella motivazione ufficiale -, il piano di un uomo intenzionato ad uccidere la sua ex compagna. E’ stato grazie alla prontezza e al senso civico dimostrati che si è potuto scongiurare un epilogo potenzialmente drammatico”.
I FATTI
Il giovane, classe 2008, nel dicembre del 2022 era di ritorno da scuola su un treno regionale ed aveva involontariamente udito la telefonata di un altro passeggero che, in lingua romena, manifestava l’intenzione di andare a casa della sua ex fidanzata per ucciderla. Conoscendo la lingua e avendo compreso il contenuto della chiamata, Emanuele chiamò il 112 avvisando le forze dell’ordine di quanto aveva intuito. Un gesto che – allora – portò all’arresto dell’uomo impedendogli di dare attuazione ai suoi propositi violenti e – ora – di ricevere l’onorificenza dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L’emozione e l’orgoglio di Ramona, mamma di un Alfiere della Repubblica
“Siamo stati travolti, da venerdì, da questa notizia. Emanuele non farà interviste: è un minore e dietro una storia non comune. Siamo molto contenti: inizialmente ho pensato a uno scherzo, una farsa, poi ho parlato con la Segreteria del Quirinale: il riconoscimento sarà consegnato il 13 maggio e per noi, per mio figlio è un grande onore che abbiamo accolto con orgoglio”. Sono le parole di Ramona Rosemari Lascu, mamma di Emanuele Nicola Affaticati, non ancora 16enne.
“Mio padre – racconta la signora Lascu all’Ansa- è un colonnello in Marina in Romania. Siamo cresciuti, ed è stato cresciuto un po’ anche lui come noi figlie, su una figura di un padre molto bravo, un ufficiale”. “Il riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica per mio figlio è un grande onore – ribadisce -: quando abbiamo ricevuto l’invito ci siamo seduti sulle sedie: è un riconoscimento molto bello e l’abbiamo accolto con orgoglio. Adesso – chiosa la madre di Emanuele – gli ho detto che deve andare avanti senza montarsi la testa”.
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