Sostegno all’Ucraina, da Anteas Piacenza 1.200 euro per acquisto di ambulanze
04 Maggio 2024 03:53
L’associazione di volontariato sociale Anteas di Piacenza, associazione legata alla Cisl, ha consegnato venerdì 3 maggio, tramite il suo presidente Adriano Linari, nelle mani di Lyudmyla Popovych, presidente della locale associazione Nadiya, un assegno di 1.200 euro destinato all’acquisto di un automezzo adeguato alle urgenti necessità del Paese in guerra.
Solidarietà e fatti concreti
“Voglio ringraziare Anteas e la Cisl che dall’inizio dell’invasione, ci sono sempre state vicino, non solo esprimendo solidarietà ma anche con atti concreti – ha commentato Popovych -. Questo contributo ci aiuterà a continuare a fornire assistenza alle persone ucraine che ne hanno bisogno. Siamo impegnati in una raccolta fondi in realtà per due ambulanze e la generosità di Anteas rappresenta un ulteriore e significativo passo per raggiungere il nostro obiettivo. Dobbiamo sempre tenere alta l’attenzione su questa guerra”.
LE IMMAGINI DELL’AMBULANZA CRIVELLATA
“Vedere dal vivo l’ambulanza crivellata di colpi e pensare ai feriti che stava trasportando, è veramente impressionante e fa riflettere sui crimini perpetrati nella guerra – afferma Adriano Linari presidente Anteas Piacenza -. Sono sempre in maggior parte i civili, gli anziani, le donne e i bambini a pagarne le conseguenze”.
IL COMMENTO DELLA CISL
“In una situazione internazionale come quella attuale che vede tante guerre in corso, è necessario innanzitutto restare umani – hanno aggiunto il segretario generale Cisl Parma Piacenza, Michele Vaghini e il segretario generale aggiunto della categoria dei pensionati cislina Fnp Aldo Baldini -. Serve uno sforzo immediato da parte della comunità internazionale per una vera mediazione di pace. Ciò che per esempio sta accadendo in Ucraina e a Gaza è qualcosa d’inconcepibile per la coscienza di un essere umano. Serve il cessate il fuoco immediato per salvaguardare la popolazione e per costruire una pace duratura e giusta attraverso una Conferenza internazionale per la risoluzione dei conflitti. Questa continua escalation della guerra ci deve preoccupare”.
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