Malattie renali in aumento nel Piacentino: “Attenzione a sale e antinfiammatori”
10 Maggio 2024 04:15
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Sono chiamate “killer silenziosi” perché per anni possono non presentare sintomi. Colpiscono il 10 per cento della popolazione le malattie renali, al centro della nuova puntata di “Star bene”. La trasmissione, condotta dalla giornalista Marzia Foletti e in onda su Telelibertà, ha visto intervenire Roberto Scarpioni che è direttore della Nefrologia e dialisi dell’Ausl di Piacenza e Teresa Valsania che è la referente della sezione Dialisi Domiciliare dell’unità operativa di Nefrologia Dialisi.
MALATTIE RENALI A PIACENZA: DIFFUSIONE
“Circa il 10 per cento della popolazione ha un’insufficienza renale – sottolinea Scarpioni – si tratta di malattie che aumentano con il miglioramento dello stile di vita e che hanno anche uno stretto legame con l’ipertensione, il diabete, le infiammazioni dei reni, le malattie ereditarie e oncologiche”. Proprio su questo fronte a intervenire è l’oncologo Luigi Cavanna: “Spesso il tumore del rene è silente e molti tumori vengono trovati per caso: questi sono i casi più fortunati – spiega – i tumori metastatici sono rari ma non impossibili: quello più frequente invece è il tumore alle cellule chiare, ma anche papillari”.
ALIMENTAZIONE E FARMACI TRA I FATTORI DI RISCHIO
Ma quali sono i fattori di rischio? “Un nemico importante è il sale, ma anche gli antinfiammatori: un uso prolungato aumenta il rischio di danneggiare i reni – fa presente Valsania – per questo è sempre buona cosa rivolgersi al medico per assumere i farmaci. È chiaro che si può vivere con un rene solo: c’è chi nasce così, mentre i trapiantati di rene ricevono un organo solo per sostituirne due. Però è un organo che va trattato con estrema cura”.
“Anche l’esposizione prolungata a metalli è sempre stata correlata a insufficienza renale – conclude Francesco Sabbadini che è il direttore della Medicina del Lavoro di Asia Group – ma ormai le esposizioni sono ridotte al minimo. Nel mio lavoro mi è capitato un’unica volta di vedere un’insufficienza renale da metalli pesanti e derivava da un’esposizione domestica”.
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