Anmil, congresso territoriale a Piacenza: “Promuovere una vera cultura della sicurezza”

11 Maggio 2024 17:04

Stamattina (11 maggio) nella casa delle associazioni in via Musso si è svolto il congresso territoriale dell’Anmil (Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro). I delegati partecipanti hanno votato per il consiglio territoriale di Piacenza per eleggere un consigliere regionale e i due delegati al congresso nazionale che si terrà a Pescara nei primi giorni di giugno.

Durante i lavori congressuali sono intervenuti, tra gli altri, il presidente uscente Maurizio Manfredi: “Per me questi quattro anni di presidenza sono stati molto importanti. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con tanti rappresentanti delle istituzioni locali e questo è stato motivo di arricchimento personale. Purtroppo sono stato eletto proprio nel momento in cui è scoppiata l’epidemia da Covid e ciò, insieme a significativi problemi economici in cui è incorsa Anmil negli ultimi anni, anche indotti dai ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, ha sostanzialmente rallentato la nostra azione. Ma comunque il ruolo ha assorbito molte energie e l’impegno ed è per questo che non intendo più candidarmi alla carica di presidente. Auguro a chi prenderà il mio posto buona fortuna”.

Ha preso la parola l’ex presidente Giovanni Ferrari sottolineando l’importanza della prevenzione nei luoghi di lavoro. “L’esperienza che ormai da tanti anni stiamo portando avanti con gli studenti delle scuole superiori piacentine credo che mai come in questo momento, in cui ogni giorno avviene una strage nei posti di lavoro, sia importante. Anmil sente il dovere di mettere a disposizione della collettività il suo bagaglio di esperienze e conoscenze per promuovere una vera cultura della sicurezza, che troppo spesso viene dimenticata nei luoghi di lavoro del nostro paese”.

Poi è intervenuto Bruno Galvani, ex presidente e consigliere nazionale: “Avrei tante cose da dire sul nostro sodalizio dopo un’esperienza personale che dura ormai da 30 anni nel quale ho ricoperto sia a livello locale che nazionale diversi ruoli. Ma oggi, nel momento in cui dobbiamo dare continuità ad un’associazione che da oltre ottant’anni è la voce di chi sul lavoro perde la vita o l’integrità fisica, così come quella di tutte le persone con disabilità italiane, spendo le mie parole per ringraziare chi oggi è qui ed ha dato la sua disponibilità e il suo tempo per lavorare gratuitamente a favore di una società dove la sicurezza sul lavoro e i diritti di tutti i cittadini, nessuno escluso, devono essere principi sostanziali e condivisi. Impegnarsi per la collettività è un privilegio di cui dobbiamo andare fieri”.

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