A “Lo specchio” Mascitelli: “Il teatro e lo sport ci insegnano il valore della squadra”

14 Maggio 2024 21:50

Il teatro e lo sport, un connubio affascinante che porta alla luce similitudini sorprendenti. Entrambi offrono uno spettacolo emozionante, un viaggio attraverso l’estro, la determinazione e la disciplina. Nel teatro come nello sport, c’è una ricerca costante della perfezione, un impegno totale nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Ne sa qualcosa Mario Mascitelli, attore, drammaturgo, regista ma anche giocatore e allenatore di baseball. E’ stato lui l’ospite della diciassettesima puntata di “Lo specchio di Piacenza”, format ideato e condotto dalla direttrice Nicoletta Bracchi. “Sono le mie passioni – commenta Mascitelli – entrambe richiedono una grande concentrazione mentale e fisica. Il teatro e lo sport ci insegnano il valore del lavoro di squadra, della resilienza e della perseveranza, arricchendo le nostre vite con momenti indimenticabili e ispiratori. In fondo l’attore è solo sul palco come è solo il battitore, nel baseball, di fronte agli avversari. Sia sul palco che sul campo, siamo testimoni di storie di successo ma anche di sconfitte”.

Sport

Il legame di Mascitelli con Piacenza è nato con lo sport, quando è stato chiamato dal Piacenza Baseball nei primi anni 2000, in A 2. “Questo periodo – confida Mascitelli – ha segnato un passaggio significativo nella mia vita. Ho trascorso ben dieci anni come giocatore nella Serie A, e poi per vent’anni come coach nello staff della Nazionale Juniores, ottenendo anche quattro titoli europei. Sono stati giorni di crescita personale e sportiva, che hanno contribuito a plasmare chi sono oggi”.

Teatro

La Filodrammatica Piacentina è stata per anni la sua seconda casa: le produzioni, le regie, le interpretazioni oltre ai corsi e laboratori come responsabile e docente. “Anni splendidi. Abbiamo lanciato i primi corsi nel 2005, oggi alcuni dei ragazzi che hanno partecipato a quell’avventura creativa sono attori o registi. Ricordo, tra i tanti spettacoli messi in scena, “La peste” dal romanzo di Camus. Ancora oggi è molto richiesto, si tratta di una performance originale, per un solo spettatore alla volta. Sono particolarmente affezionato allo Spazio Rotative che ho visto nascere, lì ho rappresentato diverse pièce, la prima fu “R-esistenza” nel 2005. L’anno scorso con la Filo ho proposto “Le intellettuali”, quest’anno “Le false confidenze” di Pierre de Marivaux in programma il prossimo 18 e 19 maggio in San Matteo. Qui nella sede di Libertà, nel 2016, ho partecipato alle riprese di un film, “Riso, amore e fantasia””.

E poi i sogni che scappano dal cassetto e si realizzano: “Coltivavo quello di portare a teatro i sapori e le suggestioni del baseball, ci sono riuscito raccontando Lou Gehrig, campione leggendario, negli anni Quaranta, degli Yankees di New York. E’ entrato nella storia per le sue imprese sul diamante e perchè venne colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica, che da allora tutti conoscono come morbo di Gehrig. Rimane storico un suo discorso in cui esordì dicendo: “Io sono un uomo fortunato”. Quando mi chiedono perchè ho deciso di fare teatro la risposta è spiazzante: “perchè odiavo il teatro”. Mi spiego. Mia mamma e mia sorella lavoravano al Regio di Parma e non le vedevo mai, non c’erano sabati e domeniche, quel luogo, per molti magico, mi portava via gli affetti. Provavo fastidio. Appena hanno smesso di lavorare ho cominciato io ed è stato meraviglioso. Ero un timido, il palcoscenico mi ha reso più disinvolto». Originario di Chieti, Mascitelli ha debuttato in Rai come attore nello spettacolo “Musica sotto le stelle” con Vittorio Gassman, suo figlio Alessandro e Daniel Ezralow. Dal 2006 Mascitelli è direttore artistico del Teatro del Cerchio di Parma: “Una realtà in continua crescita, proprio nel 2023 abbiamo debuttato nella nuova sede, siamo in giro con diversi testi da “5 minuti” al pluripremiato “Il gatto e la volpe”. In compagnia, dove prevale la componente femminile, c’è anche un’attrice piacentina, la bravissima Gabriella Carrozza”.

Giovani

Il teatro per ragazzi, una mission: “Da quasi trent’anni me ne occupo, la formazione teatrale nelle scuole mi sta particolarmente a cuore. Conto tra i 1500\2000 ragazzi che frequentano i nostri corsi a Parma. Il teatro permette di socializzare, scoprirsi ma soprattuto capire l’utilità delle regole”. A proposito di regole, agli attori Mascitelli cosa chiede?: “La capacità di ascoltare, innanzitutto. E poi chiedo di divertirsi, l’esperienza passa di lì, deve esserci gratificazione. Da spettatore non amo il genere dell’Improvvisazione teatrale, non appartiene al mio senso del teatro. L’incontro della svolta? Quello con mia moglie Maria Pia, galeotto è stato il teatro, una folgorazione quando l’ho vista. Una manna dal cielo”. Il tocco dell’istrione arriva nel finale quando, prima di salutare i telespettatori, l’attore recita a freddo uno stralcio di “L’uomo dal fiore in bocca”, atto unico di Pirandello”.

Questa e tutte le puntata di “Lo specchio di Piacenza” si possono rivedere su Teleliberta.tv.

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