Confagricoltura Piacenza: “Disastro nei campi, rischio asfissia. Bisogna riseminare”

15 Maggio 2024 16:20

“Una stagione agraria che si prefigura complessa. È metà maggio, ma le colture nei campi sono sommerse, diversi appezzamenti dovranno essere riseminati, altre colture già germogliate avranno danni da asfissia”.

E’ il quadro della situazione agricola delineato da Confagricoltura Piacenza, in seguito alle abbondanti precipitazioni di oggi, definendo la situazione “particolarmente grave nella Bassa Piacentina” e riferendo di numerose segnalazioni da quella zona con immagini di campi sommersi.

“UN DISASTRO NEI CAMPI”

“Un vero disastro” commentano Andrea Boselli e Giuseppe Merli che hanno inviato foto e filmati dei loro campi letteralmente sott’acqua a Caorso e Muradolo.

“Un reportage agghiacciante anche da San Pietro in Cerro e Chiavenna Landi – prosegue Confagricoltura -. Non meglio a Isola Serafini, come documentato da Leonardo Zangrandi”.

”In due mesi e mezzo è scesa l’acqua che scende in un anno” spiega l’agricoltore. Immagini di allagamenti anche da Federica Melodi dell’azienda agricola la Palazzina di Monticelli.

ARDA SORVEGLIATO SPECIALE

Sorvegliato speciale pure l’Arda con campi impregnati e canali pieni allo sfioro.

VAL TREBBIA

Alessandro Belli riporta di allagamenti a Calendasco, Vignati Stefano manda il video dalla località Borghesa di Rottofreno. Al momento la situazione sembra più sotto controllo in Valtrebbia, comunque al netto di una situazione che impedisce, ostacola e di fatto rovina il lavoro nei campi. Salendo in collina non mancano i problemi. A questo punto, dovrò riseminare tutto il girasole e raccoglierò un pessimo fieno” dichiara Sabrina Mazzocchi di Vigolzone. Confagricoltura Piacenza, in aggiunta, esprime preoccupazione, in particolar modo per la coltura ad alto investimento del pomodoro da industria che registrerà mancati trapianti, ritardi nella programmazione e probabili danni su quanto già in campo.

“Un danno moltiplicato anche dal fatto che il continuo susseguirsi di eventi calamitosi inevitabilmente fa lievitare i costi delle assicurazioni per le diverse colture” – commenta l’associazione che invita, gli associati che lo ritengono opportuno ad attivare presso gli uffici la domanda sul fondo Agricat entro 10 giorni dall’evento calamitoso.

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