“Fratture del femore più che raddoppiate a Piacenza”: il focus a Star Bene
16 Maggio 2024 22:30
Ad oggi sono 550 le fratture del femore trattate dal reparto di Ortopedia-Traumatologia dell’ospedale di Piacenza. Quindici anni fa erano 280. La patologia è in aumento: la conferma arriva anche dalla puntata di “Star bene” condotta dalla giornalista Marzia Foletti e in onda su Telelibertà.
il lavoro del reparto di ortopedia-traumatologia
“La frattura al collo del femore rappresenta il 50 per cento dell’attività che svolgiamo nel nostro reparto – conferma Pietro Maniscalco, direttore di Ortopedia-Traumatologia – è una patologia in grande aumento che occupa tanto spazio nei nostri reparti”.
“I pazienti che arrivano da noi spesso erano autonomi: c’è bisogno di una presa in carico multidisciplinare” sottolinea Alessia Medioli, geriatra e viceprimaria della Casa di Cura Sant’Antonino.
fisioterapista figura chiave
Una presa in carico che ha fra le sue figure chiave quella del fisioterapista: “Lo scopo del fisioterapista è far iniziare un’attività di avvio della deambulazione – spiega Luca Rosani, coordinatore della fisioterapia della Casa di Cura Piacenza – nei due giorni successivi all’intervento si svolge una mobilitazione passiva, poi si lavora per il recupero e il mantenimento della forza muscolare, dell’equilibrio e della coordinazione motoria”.
le cause principali della frattura
Ma quali sono le cause della frattura? La risposta viene fornita da Sara Barbieri che è direttore della nuova unità operativa di Ortogeriatria dell’ospedale: “Le fratture del femore sono causate da cadute che avvengono soprattutto in casa in persone affette da una grave forma di osteoporosi – fa notare – spesso si tratta di cadute banali, ma ci sono anche cadute causate da momentanee perdite dello stato di coscienza oltre che dal peggioramento della qualità del cammino o dagli effetti collaterali di alcuni farmaci. L’obiettivo del percorso dell’approccio geriatrico della nostra unità operativa è di prevenire le complicanze che possono verificarsi durante il percorso”.
“Siamo un paese di persone anziane – conclude l’oncologo Luigi Cavanna – e aumentando l’età aumenta la fragilità in generale delle persone e anche la fragilità ossea”.
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